Alta Via 1 delle Dolomiti, giorno 1, con i bambini dal Lago di Braies al Rifugio Sennes e la prima notte in tenda| Dolomitiebambini - Dolomiti & Bambini

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ALTA VIA 1 DELLE DOLOMITI
Giorno 1 - E' arrivato il momento di partire
Un Alta Via, un percorso escursionistico percorribile in più giorni durate il quale si cammina sempre in quota passando di rifugio in rifugio; il sogno nel cassetto di qualsiasi persona amante della montagna e dei lunghi trekking.
L’Alta Via 1 delle Dolomiti è una delle vie alpine più note e famose in Italia per la bellezza dei suoi paesaggi e si snoda lungo un percorso che collega il Lago di Braies (BZ), in Val Pusteria, con Belluno, attraversando alcuni dei parchi più belli delle Dolomiti, partendo dal Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, per poi arrivare al Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e finire con il Parco Naturale delle Dolomiti Bellunesi.
Metti poi, l'Alta Via, di farla con i bambini, che si rivelano dei grandi camminatori, allora questa esperienza diventa ancora più straordinaria. Questa è stata la nostra più grande avventura dove abbiamo percorso circa km 130, con un dislivello in salita di mt 7.200, in dieci giorni di trekking dal 9 al 18 luglio 2022 ed in tenda.
Ma cominciamo dall’inizio……
COM’E’ NATA L’IDEA DELL’ALTA VIA
Era un fredda giornata d’inverno quando, studiando le varie cartine per programmare già le escursioni per la prossima estate, ci balena in mente l’idea di fare qualcosa di grande. Ma cosa?
Siamo una famiglia con una grande passione per la montagna; negli anni abbiamo ampliato la rosa delle nostre escursioni coltivando, al tempo stesso, la voglia di scoperta dei nostri bambini, andando a percorrere con loro qualsiasi tipo di sentiero, dalla passeggiata semplice che si può fare anche con passeggino, a quelli più impegnativi sia come esposizione che di dislivello, ai sentieri attrezzati ed alle ferrate, consapevoli di fare cose che probabilmente molti adulti non fanno, macinando anno dopo anno tantissimi chilometri ogni estate e negli ultimi anni anche d’inverno.
Eravamo pronti…. e quel giorno di gennaio risuonò così nella stanza la domanda: “perché non percorriamo un’Alta Via Dolomitica?”
La cosa aveva creato molta eccitazione, adesso era da valutare come farla ed in quanto tempo considerando sempre che ci sono anche i bambini, con i quali le incognite possono essere sempre dietro l’angolo.
Valuto tutto il percorso e butto giù le varie tappe, considerando di percorrere circa km 15 al giorno, provo a sentire anche qualche rifugio, ma sono già tutti prenotati per quel periodo. Decisione finale, la percorriamo nel modo più autonomo possibile cioè tutta in tenda, pensando che fosse la soluzione migliore per essere più liberi; se qualcuno era stanco non dovevamo per forza andare avanti per arrivare al rifugio prenotato, ma potevamo fermarci, trovare un posto per mettere le tende e continuare il giorno successivo.
Inizia così anche la ricerca di tutta l’attrezzatura. Non avevamo praticamente niente e ci servivano le tende, almeno due visto che siamo in tanti, i sacchi a pelo, materassini, gas e pentole per farci da mangiare o per la colazione, elettronica come i power bank per avere sempre telefoni o videocamere carichi, ed altre piccole cose.
I mesi successivi sono tutti di programmazione, le varie tappe poi vengono viste e riviste, alcuni comprensibili dubbi e tante domande su cosa ci poteva ancora servire e su come organizzarci al meglio.
Ed arriva così il momento di partire!!
SCHEDA TECNICA
Periodo consigliato:
da fine giugno a fine settembre
Punto di partenza:
Lago di Braies in Val Pusteria
Luogo di arrivo
Belluno
Giorni di percorrenza:
10
Lunghezza del percorso:  
Km 130 circa
Tappa più lunga:
la quarta, dal Rifugio Averau al Rifugio Passo Staulanza
Tappa più breve:
la quinta, dal Rifugio Passo Staulanza al Camping Palafavera
Dislivello totale in salita:
mt 7200 circa
Dislivello totale in discesa:
mt 7600 circa
Dislivello massimo in salita:  
mt 1232, terza tappa, da poco dopo la Malga Gran Fanes al Rifugio Averau
Dislivello massimo in discesa:
mt 1270, decima tappa, dalla Forcella La Varet alla Statale Agordina
Periodo apertura dei rifugi:
circa fine giugno fino a fine settembre
Periodo in cui è stata percorsa:
dal 9 al 18 luglio 2022
Segnaletica:
buona ovunque
I Nostri zaini per l’Alta Via:
Abbigliamento:
Sponsor ANDE (Clicca qui)
Cartografia utilizzata: Carte Tabacco 1:25.000
n. 031 “ Dolomiti di Braies – Marebbe”
 
n. 03 “Cortina d’Ampezzo – Dolomiti Ampezzane”
 
n. 25 “ Dolomiti di Zoldo, Cadorine e Agordine”
 
n. 24 “ Prealpi e Dolomiti Bellunesi”
ITINERARIO
Giorno 1 – Dal Lago di Braies al Rifugio Sennes
Dislivello: mt 960 in salita; mt 214 in discesa
Lunghezza del percorso: km 9,2
Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti fino al Rifugio Biella; 1 ora e 15 minuti al Rifugio Sennes
Sentiero: 1 – 6 – 6A
Reperibilità acqua: NO (se non in rifugio)
LAGO DI BRAIES
E poi ti trovi dopo mesi e mesi di preparazione di questa grande avventura alle ore 7.20 di quel sabato mattina alla fermata della corriera, aspettando con ansia che arrivi. Abbiamo dovuto cambiare tre corriere ma alle 9.20 finalmente eravamo al Lago di Braies, punto di partenza di questa Alta Via.
Un po’ di tensione era andata via, avevamo paura che qualche coincidenza non andasse a buon fine e di arrivare in ritardo, ma l’emozione di trovarsi lì e sapere, che da lì a poco, sarebbe iniziato tutto quanto era grandissima.
Ultimi preparativi e poi partiamo prendendo, da subito dopo l’Hotel, il solito sentiero che costeggia la sponda destra del Lago di Braies, per portarci in fondo dall’altra parte.
Qui infatti si trovano i primi cartelli che indicano l’Alta Via 1 insieme all’indicazione per il Rifugio Biella che sarà la nostra prima tappa.
RIFUGIO BIELLA
La giornata era bellissima e non faceva tanto caldo, così imbocchiamo il sentiero 1 e cominciamo a salire. Iniziamo camminando su un ghiaione dove, ogni tanto, voltandoci potevamo vedere il lago diventare sempre più piccolo e sempre più lontano. Poi il sentiero diventa il classico sentierino di montagna in mezzo ai pini mughi fino a trovare un tratto un po’ esposto ma attrezzato con corda fissa, dove bisogna risalire una scalinata in legno.
Proseguiamo fino a trovare il bivio dal quale si dirama il sentiero per la Malga Rossalm che tralasciamo e continuiamo seguendo sempre le indicazioni per il Rifugio Biella. E ancora si continua a salire, sapevamo che come prima tappa ci aspettava una bella tirata, quindi testa bassa e avanti tutta.
Ad un certo punto troviamo un altro tratto con corda, dobbiamo superare un bel balzo roccioso, dove la roccia è molto scivolosa.
Superato anche questo tratto, si prosegue a zig zag sempre in salita, in una zona piena di macigni  fino ad arrivare alla Forcella Sora Forno – Ofenscharte (mt 2388) dalla quale si dirama anche il sentiero per salire alla Croda del Becco.
Oltre ad aprirsi un panorama incredibile di quelli che ti fanno dimenticare in un attimo la fatica fatta, si può scorgere il Rifugio Biella (mt 2327) poco più in basso, sito nel Comune di Cortina d’Ampezzo, ai piedi della Croda del Becco sull’Alpe di Fosses.
Una felicità che non so descrivervi, era la nostra prima tappa e seppur appena partiti ci sembrava di aver fatto già chissà cosa e cresceva solo la voglia di andare avanti.
Ci fermiamo in rifugio per una merenda e per mettere quel primo timbro nel passaporto delle Dolomiti. Il primo di una lunga serie.
RIFUGIO SENNES
Siamo pronti per ripartire, il nostro programma prevedeva di arrivare al Rifugio Sennes.
Per raggiungere il rifugio ci sono due possibilità: o seguire interamente la comoda stradina forestale (sentiero 6) oppure prendere per circa un chilometro la suddetta stradina che parte davanti al rifugio cominciando leggermente a scendere fino ad arrivare ad un bivio dal quale si tiene la destra prendendo il sentiero 6A, che risulta più veloce per arrivare alla prossima meta ed è quello che abbiamo fatto noi.
Dal bivio si prosegue in leggera salita su pendio erboso, per poi procedere in falsopiano fino ad arrivare al punto in cui dall’alto si può già intravedere il Rifugio Sennes (mt 2116), sito in Alto Adige, nell’area dolomitica del Parco Naturale Fanes – Sennes – Braies, sotto la vetta del Col de Lasta.
PRIMA NOTTE IN TENDA
Essendo ormai le sei di sera decidiamo di rimanere lì e trovare un posto per mettere le tende e di scendere al rifugio l’indomani mattina.
In una conca riparata, piantiamo le tende, ci cambiamo e ci prepariamo da mangiare.
Ma la giornata stupenda, la luce del sole che a quell’ora era di una bellezza incredibile, ci faceva andare avanti e indietro per raggiungere il punto più alto dal quale si poteva vedere un panorama pazzesco e non c’era niente di più bello di stare lì seduti, potendo abbracciare tanta bellezza con lo sguardo, potendo vivere la montagna in un modo diverso in una pace e silenzio assoluto di quei momenti quando oltre a noi non c’era più nessuno.
Anche se fuori era ancora chiaro, andiamo a letto lo stesso perché alla mattina la sveglia avrebbe suonato molto presto. Dovevamo liberare il campo base e affrontare un’altra giornata di cammino.
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