ALTA VIA 1 DELLE DOLOMITI
Giorno 10 – Si torna a casa
ITINERARIO
Giorno 10 – dalla Forcella
La Varet alla Statale Agordina
Dislivello: mt 90 in salita; mt 1270 in discesa
Lunghezza del percorso: km 12
Tempo di percorrenza: 1 ora e 20 minuti
per il Rifugio Bianchet; 2 ore per arrivare sulla statale;
Sentiero: 514 – 518 - 503
Rifugi sul percorso: 1
Reperibilità acqua: solo in rifugio
RIFUGIO BIANCHET
Eccoci all’ultimo giorno
di questa nostra Alta Via dove ci svegliamo con sentimenti contrastanti,
la felicità perché siamo arrivati alla fine, ma anche un senso di tristezza
perché nonostante tutta la fatica ed i pochi agi, questa meravigliosa
esperienza stava già volgendo al termine.
Dalla Forcella La Varet
(mt 1704), si segue sempre il sentiero 514 verso l’ultima meta, il
Rifugio Bianchet. All’inizio si cammina su un sentierino abbastanza
esposto, per un breve tratto in salita, per poi diventare una continua discesa,
passando sotto la Cima De La Scala, con una visuale molto aperta verso il
panorama circostante.
Il sentiero continua a
scendere ripido fino a trovare un bivio dal quale bisogna abbandonare il
sentiero 514 che porta verso il Bivacco Marmol per continuare invece sul
sentiero 518 che si stacca verso destra e scende ripido verso la Val Vescovà.
Procedendo sempre in mezzo al bosco, si
passa il greto asciutto di un torrente, per poi continuare ancora fino a
sbucare su un prato verde dove in lontananza si può già scorgere il Rifugio
Bianchet (mt 1245).
Arriviamo qui che
mancava poco alle 10 ed eravamo indecisi sul da farsi perché era troppo presto
per mangiare ma anche troppo tardi per continuare in quanto la discesa alla
statale avrebbe richiesto altre due ore.
Così decidiamo di
approfittare di quel magnifico posto per riposarci un attimo e per mangiare
l’unica cosa che il rifugio riusciva preparare a quell’ora cioè un bel tagliere
di salumi e formaggi e per la felicità dei bambini anche delle uova sode.
STATALE AGORDINA
Poco prima di
mezzogiorno, sotto ad una grande caldo, riprendiamo il cammino verso
quell’ultimo tratto di sentiero che ci avrebbe portato alla destinazione
finale.
Dal rifugio si prende
il sentiero 503, una stradina bianca forestale, che con lunghissimi ed
interminabili tornanti, sempre in continua discesa, lungo la Val Vescovà, sotto
un sole cocente visto che i tratti d’ombra sono veramente pochi, porta al
bivio dal quale bisognerà poi seguire le indicazioni per Fondovalle – Fermata
autobus.
Da qui la strada
diventa sentiero, il quale scende molto ripidamente senza lasciare mai un
attimo di tregua, fino a quando un vertiginoso ponticello permette di
attraversare la profonda forra del Vescovà.
Subito dopo si
arriva all’ultima scalinata che scende alla Statale Agordina.
Il cuore era a mille,
sapevo che era finita, ho assaporato ogni singolo secondo, ogni singolo scalino
di discesa di quella scalinata.
In fondo ci stavano
aspettando anche i nonni che erano venuti a portarci una macchina per
tornare a casa.
Appena giù dalla
scalinata c’è comunque a disposizione una fermata dell’autobus, per poter così
usufruire dei mezzi pubblici, e ritornare a dove si era lasciata la macchina o
direttamente a casa.
Non si possono spiegare
gli attimi dopo l’arrivo; una felicità travolgente, la consapevolezza di
avercela fatta, i sogni realizzati dopo mesi e mesi di preparazione
e tutta quella eccitazione mista al finire di
una grande tensione è scoppiata in un pianto liberatorio. Ce
l’abbiamo fatta!!
Da lì, se vi
recate direttamente a Belluno all’Ufficio Turistico, vi timbreranno il
Passaporto delle Dolomiti, che bisognerà avere per mettere tutti i timbri dei
vari rifugi, e poi vi consegneranno le spille dell’Alta Via 1, con la
possibilità di immortalare con una foto, con tanto di cornice, la fine di
quella che sarà una meravigliosa avventura.
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