ALTA VIA 1 DELLE DOLOMITI
Giorno 3 - La tappa con il maggior dislivello
ITINERARIO
Giorno 3 – Da poco dopo
Malga Gran Fanes al Forcella Averau
Dislivello: mt 1400 in salita;
mt 1000 in discesa
Lunghezza del percorso: km 14
Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti
per arrivare alla Forcella del Lago; 45 minuti per il Lago Lagazuoi; 2 ore per
il Rifugio Lagazuoi; discesa in funivia; 1 ora 15 minuti per la Forcella Averau
Sentiero: 11 – 20B – 20 - 401
Rifugi sul percorso: 2
Reperibilità acqua: solo nei rifugi
POCO DOPO MALGA GRAN FANES
È l’alba di un nuovo giorno, come ogni mattina ore 6 suona la sveglia…
pensavate già ad una sveglia impostata nel telefono?
Invece no; la nostra sveglia era il rumore dell’aria che fuoriesce dal
materassino dopo aver tolto il tappo. Quel segnale voleva dire è ora di alzarsi
e di iniziare tutta la routine della mattina. Che ricordi…..
Non sarebbe stato un giorno qualunque ma quello dove avremo fatto il più
alto dislivello in salita (mt 1400) e uno dei più grandi anche in discesa (mt
1000).
Esattamente ci trovavamo sul sentiero in mezzo tra Malga Gran Fanes e il
bivio per la Forcella del Lago.
LAGO LAGAZUOI
Ore 8, siamo già pronti ed in cammino; continuiamo quindi sul sentiero 11
procedendo anche spediti visto che si presenta in falsopiano, fino a trovare a
quota mt 2117 circa, il bivio per la Forcella del Lago.
E da qui la pacchia è finita! Imbocchiamo il sentiero 20B, che inizia a
salire deciso; all’inizio procediamo senza tanti problemi, arrivando ad un
punto dove abbiamo potuto ammirare uno dei più bei panorami mai visti, di
quelli che ti provocano una gioia incontenibile, ma poi ecco che arriva la
mazzata finale. La salita comincia ad essere sempre più erta; l’unico modo per
procedere era rimanere a testa bassa senza mai alzare lo sguardo per vedere
quanto mancava.
Arriviamo così alla Forcella del Lago e il cuore comincia a battere forte
talmente l’emozione era grande.
Laggiù in fondo ad una gola, in mezzo a due pareti rocciose si poteva
scorgere il Lago Lagazuoi. Nonostante l’altezza si riesce a percepire il colore
verde smeraldo del lago e dietro ad esso nitido come fosse descritto in una
cartina il sentiero che ci avrebbe portato successivamente al Rifugio
Lagazuoi.
Cominciamo la discesa, fra ghiaie ripide e massi, abbastanza lentamente per
non rischiare di scivolare, talmente il sentiero era stretto. La discesa è
veramente ripida e si è fatta sentire tutta, anche le ginocchia chiedevano
pietà, fino ad arrivare al Lago Lagazuoi (mt 2182): una piccola oasi di pace
sito sul Monte de Lagazuoi, nelle cui acque si rispecchiano le alte cime del
Piza Dl Lech e di Cima Scotoni.
Visto la bellezza del posto ne approfittiamo per fare una pausa per
ricaricare le batterie prima di ripartire.
RIFUGIO LAGAZUOI
Costeggiando le sponde del lago, poco dopo, lasciamo il sentiero 20B, per
proseguire sul sentiero 20, una lunga ed infinita salita che percorre tutta la
suggestiva Monte de Lagazuoi fino ad arrivare in Forcella Lagazuoi (mt 2573).
Da questo punto il sentiero che bisogna percorrere è subito ben evidente,
ci aspetta un ultimo tratto dove si procede ad ampi zigzag fino ad arrivare al
Rifugio Lagazuoi (mt 2752).
Ed una volta arrivati, a parte ammirare il panorama più bello delle
Dolomiti, ci fermiamo per una meritata pausa pranzo, dove complice una
bellissima giornata, ci fa cogliere l’occasione per mangiare fuori in terrazza.
FORCELLA AVERAU E TERZA NOTTE IN TENDA
La discesa, pensando anche ai bambini, ce la abboniamo e decidiamo di prendere la funivia. Arriviamo così al Passo Falzarego, concedendoci un’altra piccola pausa, al ristoro che si trova in cima al passo, accontentando i bambini, i quali avevano chiesto di poter mangiare un gelato e allo stesso tempo ne approfittiamo per fare carico di acqua.
Ormai era tardo pomeriggio quando ripartiamo questa volta per il Rifugio Averau; prendiamo il sentiero 441, cominciando a salire leggermente per un pendio erboso fino ad arrivare ad un grande ponte di legno che una volta attraversato già preannuncia una ripida salita per le piste da sci.
Fatta la salita, si trovano due piccole strettoie da risalire con dei balzi rocciosi che con gli zaini che ci ritroviamo non sono stati facili da superare; l’ultima si trova esattamente al bivio con il sentiero per la cima della Croda Negra, all’altezza del quale appare un canalino roccioso che si deve risalire. Seguendo attentamente i segnali sulle rocce e superati finalmente quei tratti più ostici, si arriva alla Forcella Averau (mt 2435), dove troviamo un posto per mettere le tende.
Erano le 18 di sera e non ci sembrava vero di poterci togliere dalle spalle finalmente quegli zaini.
Montiamo le tende e nonostante la stanchezza non perdiamo l’occasione di fare altri due passi per andare a vedere i panorami dai due versanti. Da una parte si poteva ammirare ancora il Lagazuoi e il gruppo delle Tofane, mentre dall’altra si poteva scorgere tutta la zona del Passo Giau. Ma dove eravamo finiti? Nel posto più bello che potessimo immaginare.
E il Rifugio Averau era proprio lì, dietro l’angolo, a 10 minuti, pronto ad aspettarci l’indomani mattina.
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