Anello della Val Venegia con i bambini partendo dal Passo Rolle in una magnifica avventura percorrendo il giro delle malghe | Dolomitiebambini - Dolomiti & Bambini

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ANELLO DELLA VAL VENEGIA - GIRO DELLE MALGHE
13 Gennaio 2024
Un itinerario percorribile in ogni stagione, che d’inverno, neve permettendo, si presta benissimo per essere fatto con le ciaspole o con gli sci d’alpinismo.
Doveva essere un andata e ritorno per lo stesso sentiero invece ne è uscito un bellissimo giro ad anello passando per la Baita Segantini, scendendo nella Val Venegia per poi proseguire verso la Malga Iuribello.
Siete pronti a venire con noi in questa fantastica avventura?
Punto di partenza di questa escursione è stato il Passo Rolle, un valico alpino posto a quota mt 1.984, che collega le valli del Primiero e di Fiemme; circondato dal gruppo Dolomitico delle Pale di San Martino, in particolare dal Cimon della Pala (mt 3186) e della Vezzana (mt 3192).
Se si raggiunge il passo arrivando da San Martino di Castrozza la macchina si può tranquillamente lasciare, nei vari spazi a disposizione, che si trovano sulla destra lungo la strada, poco prima di arrivare in cima al passo.
Quando siamo stati noi, non abbiamo potuto percorrere la classica forestale che si fa anche d’estate e che parte proprio vicino al parcheggio, in quanto, per i problemi ben noti che c’erano in quel posto per via dell’attraversamento a piedi delle piste da sci, per salire avevamo dovuto tenere la destra dove c’è il tapis roulant, in modo da potersi mantenere sempre al di fuori dei nastri arancioni che delimitano le piste. Facendo così non si dovevano attraversare.
Questo perché provando a salire dalla forestale ci avevano mandato indietro, dicendoci che l’unico modo per arrivare alla Baita Segantini era partire da Passo Valles. Una volta chiamato la Guardia di Finanza, avevamo ricevuto le giuste indicazioni.
Dopo pochi giorni comunque è stata trovata una soluzione al problema dell’attraversamento delle piste; è stato creato un apposito percorso pedonale per raggiungere il Rifugio Capanna Cervino che quindi è riuscito ad aprire.
Quindi, se vi trovaste adesso a fare questa escursione, potrete tranquillamente salire per la forestale, generalmente sempre ben battuta.
Ora invece vi racconto la nostra avventura.
Visto la quantità di neve che c’era, l’uso delle ciaspole per non rischiare di sprofondare, è stato quasi obbligatorio, quindi una volta indossate siamo finalmente partiti.
Sempre mantenendosi a bordo delle piste ed affronta
ndo una bella salita, si arriva in breve tempo al Rifugio Capanna Cervino (mt 2082), prima meta di questa giornata.
Lasciandosi il rifugio sulla sinistra, si continua, sempre in salita ma solo per un breve tratto a lato della pista da sci per poi inoltrarsi seguendo una traccia che stacca verso destra, in mezzo a neve freschissima, quasi incontaminata, iniziando così un’altra salita, abbastanza faticosa ma per fortuna non molto lunga fino ad arrivare alla Baita Segantini (mt 2170), un luogo idilliaco al cospetto delle Pale di San Martino.
Tutti e due i rifugi quando siamo stati noi erano chiusi, quindi se si voleva mangiare qualcosa di caldo bisognava continuare fino a raggiungere la Malga Venegia.
Lasciandosi Baita Segantini alle spalle, si prosegue dritto seguendo una traccia ben evidente verso la Val Venegia.
Da qui si inizia a scendere, perdendo quota molto velocemente; avendo le ciaspole non serviva sempre seguire la traccia che ricalcava il sentiero estivo, ma ogni tanto, dove si poteva, proseguivamo in mezzo a neve freschissima tagliando un po’ di tracciato.
Terminata la discesa si arriva in una splendida vallata aperta, al cospetto delle Pale di San Martino; le pareti delle montagne sono così vicine che sembra quasi di riuscire a toccarle, lo sguardo è catturato da tutta la bellezza circostante ma soprattutto da Cima Mulaz, per me, bellissimo ricordo di una fine estate.
Si continua all’interno di questa lunga vallata, fino ad inoltrarsi nel bosco; gli alberi erano così carichi di neve che sembravano quasi finti.
In continua e leggerissima discesa si raggiunge anche la Malga Venegiota (mt 1824); da qui adesso non resta che seguire, oltre che alle precise indicazioni, una strada larga e ben battuta fino ad arrivare alla Malga Venegia (mt 1778) la quale comparirà sulla destra appena il sentiero esce dal bosco, su una bella vallata esposta al sole.
C’era un sacco di gente, e visto che non si può prenotare ci mettiamo in lista per il pranzo ed aspettiamo. Devo dire che sono stati molto veloci e dopo poco eravamo già con le gambe sotto la tavola.

Dopo aver gustato un buonissimo pranzo caldo ed aver recuperato un po’ di energie, siamo ripartiti per il nostro giro.
L’idea iniziale era di andare e tornare per la stessa strada, ma visto l’ora, causata dal ritardo della mattina, facciamo un cambio programma e decidiamo di fare il giro per la Malga Iuribello, che alla fine si è rivelata una scelta azzeccata, in quanto più corto e meno faticoso.
Usciti dalla malga si tiene quindi la destra e si prosegue su una comoda strada forestale vicino alla quale scorre il torrente Travignolo, la cui presenza regala veramente dei bellissimi scorci da cartolina. In più, quando anche il sole, cerca di filtrare i propri raggi tra i rami degli alberi allora tutto diventa più magico.
In breve si arriva al parcheggio Pian dei Casoni, dove si trova un bivio dal quale bisogna tenere la sinistra e continuare, seguendo le indicazioni per la Malga Iuribello, sorpassando un ponticello.
Non c’è pericolo di perdersi, in quanto una evidente traccia nel bosco, porta a camminare tra alberi talmente carichi di neve che facevano quasi impressione. La salita è sempre costante fino a quando si uscirà nuovamente dal bosco ed il panorama che si apre è veramente una cosa fantastica; in più arrivando che ormai era tardo pomeriggio abbiamo potuto ammirare anche un meraviglioso tramonto.
Ma non è ancora finita; per arrivare alla malga bisogna fare ancora un po’ si salita; si prosegue ancora e poi eccola finalmente lì, sita a quota mt 1868, in mezzo ad un paesaggio da fiaba.
Dopo aver fatto una breve sosta per bere qualcosa di caldo, non ci restava che percorrere l’ultimo tratto per ritornare al Passo Rolle.
Lasciandosi la malga sulla destra e seguendo sempre le chiare indicazioni, bisognerà continuare a salire, seguendo una traccia che resta per tutto il percorso sempre ben evidente; le luci del giorno ormai stavano cambiando; erano le 17.15 quando abbiamo ripreso il cammino, da una parte avevamo un cielo ancora color giallastro, mentre voltando lo sguardo dall’altra diventava di un rosso/rosa…. che spettacolo!
Continuiamo la nostra salita, mentre in cielo, potevamo vedere la luna e le prime stelle, e si faceva sempre più buio. Indossiamo le torce, e andiamo avanti, ad un certo punto si inizia a scendere leggermente, si attraversa un tratto quasi pianeggiante e poi ancora un ultima salita, puntando i pali della seggiovia.
Una volta giunti vicino agli impianti si è praticamente arrivati; non resta che attraversare le piste e prendere subito dopo la strada forestale che si stacca sulla destra. Un ultimo tratto in continua discesa e si è ritornati al parcheggio.
Una bellissima giornata con le ciaspole, ricca di forti emozioni e di cieli e panorami incredibili.
Ogni scusa era buona per fermarsi ed ammirare quel cambio di colori così improvviso; la bellezza di camminare mentre si fa sera e poi un cielo stellato come pochi…
Ci sono momenti che non si possono spiegare… ma vanno solo vissuti!
Dislivello: mt 580
Lunghezza del percorso: km 13,1
Tempo di percorrenza: 30 minuti per Rifugio Capanna Cervino; 40 minuti per Baita Segantini; 1 ora e 10 minuti per Malga Venegiota; 25 minuti per Malga Venegia; 20 minuti per il parcheggio Pian dei Casoni; 1 ora per Malga Iuribello; 50 minuti per tornare al Passo Rolle;
Cartografia: Tabacco 1:25.000, Foglio 022, Pale di San Martino
Escursione Invernale: informarsi circa l’evoluzione del manto nevoso nell’ultimo periodo in modo da prepararsi con la giusta attrezzatura; consultare i Bollettini Valanghe emessi dagli organi preposti.
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