COL DE LA PUINA
30 Ottobre 2021
Siamo ormai a fine ottobre ma il tempo continua a regalarci ancora delle bellissime giornate e come non approfittarne per qualche uscita.
Una bellissima escursione che ci ha portato in cima al Col de la Puina.
Quante volte siamo andati a camminare sia d'estate che d'inverno verso il Rifugio Città di Fiume, e quante e quante volte ancora, percorrendo la strada tra Borca e Cortina, abbiamo girato lo sguardo verso destra per ammirare l'imponenza del Pelmo, senza dare importanza ad altre cime li vicino molto più piccole.
Ed invece lì vicino c'era lei, la cima Col de la Puina (mt 2254), scoperta quasi per caso, con la sua particolare forma a tronco di cono, dalla quale oltre a poter ammirare un panorama grandioso, si può considerare un punto di osservazzione molto spettacolare verso il Pelmo.
Se l'escursione vi ha suscitato un pò di interesse allora, venite con noi, per sapere come ci si arriva.
In macchina da Forno di Zoldo siamo saliti al Passo Staulanza.
Arrivati in cima siamo scesi dall’altra parte e all’altezza del terzo tornante, abbiamo preso la stradina sterrata che si stacca verso destra, trovando un parcheggio e le indicazioni per il Rifugio Città di Fiume.
Da lì, ci siamo incamminati su una comoda strada forestale, sempre in costante ma leggera salita, passando per primo la Malga Fiorentina fino ad arrivare in circa 45 minuti al rifugio.
Magnifica la costante vista sul Monte Pelmo e magnifici i colori che ci circondavano.
Non
ci fermiamo ma proseguiamo subito.
Continuiamo
a salire per un breve tratto, seguendo la strada sterrata che passa
dietro al rifugio.
ATTENZIONE
adesso, perché il sentiero per arrivare in cima al Col de la Puina
non è segnalato.
Quando
sulla destra, vicino ad un albero, vediamo un paletto rosso, iniziamo
a salire, seguendo un’evidente traccia sull’erba.
La
traccia rimonta, abbastanza ripidamente, il crinale erboso e
scarsamente alberato della montagna.
Sorpassiamo
la zona d’ombra e finalmente un tiepido sole ci scalda in una
giornata, che, anche se bellissima, era piuttosto freddina.
Anche
il colore degli alberi sembra diverso, il giallo si accende ancora di
più creando delle sfumature surreali.
Intanto
continuiamo a salire. Proseguiamo in cresta alla montagna, la salita
si fa sentire sempre di più, fino a dover affrontare proprio
l’ultimo tratto che, con alcuni corti zig zag su terreno detritico
ed instabile portano sull'anticima.
Arrivati
sull'anticima, attraversiamo la sottile cresta erbosa, e percorrendo
ancora pochi metri raggiungiamo la croce di vetta, che seppur
piccolina, sembrava la cosa più bella che avessimo mai visto.
Spettacolare
il panorama che si vede da lassù e surreale il silenzio che ci
avvolge.
Una
volta li, l’unica cosa da fare è prendersi tutto il tempo per
riempirsi gli occhi di così tanta bellezza. La vista adesso si apre,
oltre al Pelmo e al Civetta, a tutta la Val Fiorentina, oltre che
alla Marmolada, al Monte Cernera, i Lastoni di Formin, e poi ancora
tutta la conca di San Vito di Cadore con sua maestà l’Antelao. Uno
spettacolo!!
Ormai
è ora di pranzo e proprio lassù con tutta la nostra attrezzatura ci
prepariamo un gustoso pranzo caldo, in alternativa, facendo bene i
conti per il tempo di andata e ritorno, c'è sempre poco più sotto
come appoggio il Rifugio Città di Fiume.
Per
il rientro seguiamo lo stesso sentiero di andata, tornando al rifugio
dove questa volta ci fermiamo per un caffè e una fetta di torta.
Questa
cima, è stata una bellissima scoperta, veramente da non perdere.
Dislivello:
mt 583
Tempo
di percorrenza: 45 minuti per arrivare al Rifugio Città di Fiume, 1
ora per arrivare alla cima
Lunghezza
del percorso: km 3,7 solo andata
Cartografia:
Tabacco 1:25.000, Foglio 25, Dolomiti di Zoldo Cadorine e Agordine
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