LAGHETTO DEL VACH E CASERA DEL PIAN
17 Agosto 2023
Una splendida escursione in Val di Zoldo, tra le splendide Dolomiti Venete, è quella alla Cascata e al Laghetto del Vach. Potrei proprio dire una meta adatta a tutti, specialmente alle famiglie con bambini, dove un’area picnic attrezzata con tavoli e panche, vi attende per trascorrere giornate all’insegna della natura e dove la presenza dell’acqua diventa una grande attrattiva per i bambini.
Da tenere in considerazione per un giro veloce di mezza giornata oppure per passare la giornata intera facendo appunto un picnic vicino al laghetto e sfuggire così alle calde giornate estive.
In macchina una volta arrivati a Forno di Zoldo, bisogna proseguire seguendo le indicazioni per Pralongo (mt 985), dirigendosi verso la chiesetta di Sant’Andrea. Oltrepassato il Ponte sulla Malisia si trova un grande spiazzo dove poter lasciare l’auto.
Si inizia l’escursione incamminandosi su una stradina forestale asfaltata che porta all’Agriturismo Casera del Pian, al quale volendo si può arrivare anche in auto, ma sarebbe scomodo se pensate di fare tutto il giro ad anello che sto andando a descrivervi.
In circa mezz’ora e dopo aver percorso appena km 1,5, lungo i quali si passerà la località Pian de la Casera Vegia (mt 1089) dove bisogna tralasciare il sentiero che si stacca sulla sinistra e che va verso Col del Mechiel per proseguire dritto, si è già arrivati alla Casera del Pian (mt 1162).
In circa mezz’ora e dopo aver percorso appena km 1,5, lungo i quali si passerà la località Pian de la Casera Vegia (mt 1089) dove bisogna tralasciare il sentiero che si stacca sulla sinistra e che va verso Col del Mechiel per proseguire dritto, si è già arrivati alla Casera del Pian (mt 1162).
Dall’agriturismo si tiene la destra imboccando
il sentiero 524 e seguendo le indicazioni per il Laghetto del Vach. Superato un
ponte di legno dove sotto scorre il torrente si procede ancora verso destra
iniziando a salire abbastanza ripidamente nel bosco.
Non sarà sempre così, la pendenza ad un certo
punto inizia a diminuire facendo sentire meno la fatica e riuscendo così a
riprendere fiato.
Arrivati a Giaroin (mt 1325) ormai il più è
fatto, tenendo leggermente la destra si continua a proseguire sempre nel bosco,
fino ad arrivare ad incrociare sulla destra la mulattiera proveniente
dall’abitato di Colcever e quando ad un certo punto gli alberi inizieranno a diradarsi e a
far spazio alla radura questo vuol dire che sarete arrivati al Laghetto del
Vach (mt 1361), sito in Val Barance alla base del Gruppo Tamer - San
Sebastiano.
Un laghetto di un colore verde intenso e strapieno
di girini. Nelle vicinanze dei tavoli con panche per poter fare un piacevole
picnic, mentre i bambini possono divertirsi mettendo i piedini nel piccolo
ruscello che scorre lì vicino.
Voltando lo sguardo verso sinistra potrete già
vedere l’enorme cascata e se si prosegue per alcuni minuti ci si ritrova
proprio sotto.
Si può anche risalire un pochino, ma vi
consiglio di prestare molta attenzione in quanto, dovendo passare diversi
rigagnoli il tutto risulta essere molto scivoloso.
Per tornare a Pralongo, senza percorrere lo
stesso sentiero di andata, si prede adesso il sentiero 538 seguendo le
indicazioni per Colcerver.
Costeggiato il lago ci si ritrova a camminare nel
bosco, per poi sbucare su una strada sterrata. Il sentiero non preoccupatevi è
sempre ben segnalato.
Il tratto che porta all’abitato di Colcever (mt
1221) non sarà brevissimo, si cammina sempre dentro al bosco tra tratti in
piano ed altri in discesa, una vera full immersion nella natura, fino ad
arrivare al piccolo e caratteristico abitato, ricco di tabià e una piccola
chiesetta. Qua e là anche delle fotografie di com’era la vita di un tempo.
La LEGGENDA di questo
posto vuole che l’insediamento sia stato fondato da un militare bandito
dall’esercito romano ed esiliato nel luogo detto Col Cerver ovvero Colle dei
Cervi. Il soldato ancora vestito con la corazza, l’elmo e la panciera, avrebbe
eretto sopra un ceppo di faggio una capanna, in cui sarebbe vissuto per alcuni
anni, dedicandosi alla caccia e alla coltivazione della terra.
La STORIA invece dice
che i primi documenti che ne attestano l’esistenza risalgono al XVII secolo.
Sorto presumibilmente
come maso della famiglia Panciera l’insediamento si sviluppò nel Settecento; il
tempio dedicato ai Santi Ermagora e Fortunato fu fondato per voto degli
abitanti tra il 1739 ed il 1741. Nel 1741, infatti, il vescovo Domenico
Condulmer accorda all’arciprete di Pieve il permesso di benedire il luogo di
culto elevato al limite orientale della frazione. La chiesa, oggi in cattive
condizioni, è costituita da un’unica navata con volta a tuttosesto e
caratterizzata da vele poggianti su peducci modanati.
Nel 1912 un incendio devastò l’abitato distruggendo case e fienili e
lasciando senza abitazione 19 famiglie. Si salvarono la chiesa e pochi edifici
in muratura.
Arrivati in fondo al paese si trovano di nuovo
le indicazioni per Pralongo e con una ripidissima discesa, in mezzo al bosco
durante la quale si passano diversi ponticelli in legno, si arriva nuovamente
all’abitato di Pralongo e in brevissimo tempo al parcheggio.
Questa escursione si
presta per essere fatta anche in inverno, in questo caso a seconda di quanta
neve si trova vi consiglio di andare e tornare per la stessa strada. Il
laghetto ma soprattutto la cascata quand’è ghiacciata è davvero molto
affascinante.
Dislivello: mt 435
Lunghezza del percorso:
km 8,1 tutto il giro
Tempo di percorrenza:
30 minuti per la Casera dal Pian, 35 minuti per il Laghetto del Vach, 50 minuti
per Colcever, 20 minuti per tornare al parcheggio
Cartografia: Tabacco
1:25.000, Foglio 25, Dolomiti di Zoldo e Agordine
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