๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ - ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐
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Un angolo isolato e poco frequentato, forse non molto conosciuto, una cima in posizione molto panoramica verso tutti i principali gruppi dolomitici.
Un giro ad anello spettacolare, non troppo impegnativo anche se ci sono tre brevi tratti attrezzati da affrontare con sicurezza in presenza di bambini o se non si รจ troppo esperti.
La discesa poi รจ incredibile, soprattutto a chi piace la natura selvaggia e ancora incontaminata, non cโรจ un vero e proprio sentiero quindi bisogna avere buon senso di orientamento, le uniche tracce sono paletti bassi dipinti un poโ di rosso, oppure pallini rossi sulle rocce.
ร molto facile incontrare gruppi di camosci e marmotte.
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Partiamo da in cima al Passo Giau (mt 2236), prendiamo inizialmente il sentiero 436 con indicazioni Forcella Giau - Rifugio Palmieri, si prosegue in falsopiano fino ad oltrepassare la Forcella Zoia e si continua fino ad arrivare a Forcella Col Piombin (mt 2239).
Da qui si prende il sentiero che va verso destra con indicazioni Monte Cernera - Via Normale.
Si prosegue su stretto sentiero, prima leggermente in discesa, poi cominciando a prendere quota dove la traccia diventa visibile con bollini o ometti, fino ad incontrare non a molta distanza uno dallโaltro i primi due tratti attrezzati.
Da qui si comincia a risalire un pendio erboso, la cui salita non da nemmeno il tempo di respirare, fino ad incontrare una targa gialla con indicazioni a destra per Forcella Ciazza/Monte Verdal e a sinistra per la cima del Monte Cernera.
Lasciamo momentaneamente perdere quella di destra per prendere quella per la cima.
A questo punto affrontiamo lโultimo tratto attrezzato, un poโ scivoloso a causa di presenza di acqua, e poi lโultima tosta salita con vari tornantini prima erbosi poi detritici e rocciosi, fino alla croce di vetta, dove troviamo anche il libro di vetta e annotiamo il nostro arrivo alla meta.
Il panorama che ci circonda ci fa dimenticare tutta la fatica e anche il freddo visto che nonostante le previsioni mettessero bello abbiamo trovato nuvolo e molto vento.
Lo sguardo spazia tra tutti i principali gruppi Dolomitici, dal Nuvolau, allโAverau, al Lagazuoi, al Pelmo, alle Tofane, alla Marmolada, al Pordoi, alle Tre Cime di Lavaredo, il Croda da Lago, ecc.. la vista รจ veramente incredibile.
Facciamo una meritata pausa e poi cominciamo la discesa, che sarร su stesso sentiero fino ad oltrepassare il primo tratto di sentiero attrezzato.
Da qui, al posto di fare la stessa strada, seguiamo le indicazioni per Forcella della Ciazza e il Monte Verdal.
Proseguiamo prima in leggera salita, poi in cresta alla montagna fino a discenderne il crinale erboso e riportarci a quota mt 1900.
Qui incrociamo il sentiero 462 non ben definito, a volte proprio con esile traccia, i segnavia sono frequenti ma talvolta nascosti sui sassi o tra lโerba alta e la traccia sembra quasi abbandonata anche se la direzione a vista sembra comunque abbastanza logica.
Risaliamo cosรฌ un pendio erboso che ci porta allโultima tosta salita fino ad incrociare il sentiero di andata e precisamente alla Forcella Zoia.
Ormai siamo quasi arrivati, ripercorriamo adesso solo il breve tratto di sentiero che ci riporta fino al Passo Giau e alla macchina.
๐๐ถ๐๐น๐ถ๐๐ฒ๐น๐น๐ผ: mt 820 tra i vari saliscendi
๐ง๐ฒ๐บ๐ฝ๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐ผ๐ฟ๐ฟ๐ฒ๐ป๐๐ฎ: 2 ore e 30 minuti salita fino alla croce di vetta, e altre 2 ore e 30 per fare tutto il resto del giro
๐๐๐ป๐ด๐ต๐ฒ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐ผ๐ฟ๐๐ผ: km 10 circa
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