Picco di Vallandro con i bambini su una delle montagne panoramiche più belle delle Dolomiti | Dolomitiebambini - Dolomiti & Bambini

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PICCO DI VALLANDRO
Avete mai portato i vostri bambini in cima ad una montagna per vedere lo stupore nei loro occhi?
Questa è sicuramente un'altra escursione fattibile con i bambini, se questi sono allenati alla fatica, abituati alla montagna e che non soffrano di vertigini, in quanto molto faticosa.
Stiamo parlando della salita al Picco di Vallandro (mt 2839), una montagna delle Dolomiti di Braies, che si trova in provincia di Bolzano tra la Val di Landro e la Valle di Braies.
Da Ponticello, percorrendo in macchina all'incirca altri km 6, abbiamo raggiunto Prato Piazza, visto che la salita è consentita fino alle 10.
Per salire si paga un pedaggio di euro 10 per le auto, euro 8 per le moto, euro 17 per i furgoncini che trasportano massimo 9 persone, euro 30 per i mezzi che trasportano più di 10 persone.
Dopo quell'orario o se per caso, uno non se la sete di salire in macchina, è comunque disponibile un servizio navetta.
In questo caso basta lasciare la macchina a Ponticello nel parcheggio disponibile a pagamento al costo di euro 6 per l'intera giornata. Ricordatevi di portare le monetine perchè accetta solo quelle.
Arrivati a Prato Piazza, abbiamo lasciato la macchina nei vari parcheggi a disposizione e ci siamo incamminati nella larga strada sterrata che parte proprio li vicino, raggiungnedo in brevissimo tempo il Rifugio Prato Piazza (mt 2000).
Una piccola sosta prima di partire per questa nuova avventura mentre i bambini si divertono un pochino nello spazio giochi messo loro a disposizione, vicino al rifugio.
  
E proprio vicino al rifugio troviamo già i cartelli con l'indicazione per il Picco di Vallandro.
Prendiamo il sentiero 40 e lasciandoci alle spalle il rifugio, iniziamo a salire.
  
Sarà una continua, lunga e costante salita fino alla cima.
Iniziamo subito su un largo sentiero sterrato in mezzo a verdi prati fino a raggiungere una recinzione di legno. La oltrepassiamo e continuiamo, sempre in salita, costeggiando in un primo tratto la recinzione, per poi spingerci verso sinistra, sempre in mezzo ai verdi prati e fino ad un primo bivio. Lasciata la deviazione per la Forcella Flodige, noi continuiamo seguendo sempre il sentiero 40, che per adesso si mantiene sempre abbastanza largo, fino ad arrivare poco dopo ad un altro bivio.
Qui incrociamo il sentiero che da destra, arriva dal Rifugio Vallandro e che porterebbe anche alla Malga Prato Piazza. Lasciando anche questa deviazione, noi teniamo leggermente la sinistra e ci dirigiamo sempre verso la nostra meta.
Quando ci si fermava e guardavamo indietro, tutto piano piano si faceva sempre più piccolo, mentre il panorama intorno a noi si faceva sempre più grande.
La vegetazione diventava sempre più rada, mentre il sentiero si faceva, a mano a mano, sempre più stretto.
Ad un certo punto, ci si trova davanti un'altra recinzione, che delimita la zona adibita a pascolo, con un cancello di legno. Lo oltrepassiamo e continuiamo la nostra incessante salita, fino a lasciarci alle spalle anche gli ultimi alberi.
Proseguiamo su un terreno misto di tratti erbosi e detritici, e mediante ampissimi tornanti arriviamo poco prima dell'ultimo tratto che ci ha portato alla vetta.
Arrivati sull'anticima il panorama si apre ancora di più regalandoci una vista pazzesca.
Lungo l'escursione si può ammirare la Croda Rossa d'Ampezzo, che si innalza sul lato opposto, mentre quando si arriva in quota oltre ad avere una vista spettacolare delle Tre Cime di Lavaredo, lo sguardo può spaziare tra varie vette famose delle Dolomiti.
Da qui, proseguiamo su una traccia sempre più ghiaiosa e sempre più in verticale fino ad arrivare all'ultimo pezzo, che si supera grazie a delle funi metalliche.
Soprattutto in questo tratto bisogna avere assenza di vertigini e passo sicuro, altrimenti può presentare delle difficoltà in quanto esposto. Sarebbe un peccato, come ho visto fare a qualcuno, arrivare fino a li, e poi bloccarsi perchè non se la sentiva, non riuscendo così ad arrivare alla vetta che sarebbe proprio lì vicino. Quindi valutate bene la cosa.
Una volta superato, ancora pochi passi e la cima è conquistata.
Siamo su una delle montagne panoramiche più belle delle Dolomiti.
La fatica è scomparsa, l'emozione è tanta e si passa il tempo a guardarsi intorno per ammirare il panorama a 360 gradi sulle cime dolomitiche circostanti come la Croda Rossa d'Ampezzo, il Monte Cristallo, i Cadini di Misurina, le Tre cime di Lavaredo, il Monte Serla, solo per citarne alcune.
I bambini intanto cercano il libro di vetta, per poter scrivere qualcosa che ricordi il nostro passaggio in quel posto.
E' anche ora di pranzo, quindi, fuori i panini, e seduti su dei massi, con quei panorami da cartolina difronte, facciamo una meritata pausa.
Tirava solo un poò di vento, normale in quota, e il freddo che sentivamo era solo per la fatica fatta, ma la giornata era veramente bella e se c'erano delle nuvole all'orizzonte, non facevano paura.
Fatte poi tutte le foto del caso, per non perdere nemmeno un angolo di quel paradiso, e riprese le forze, cominciamo la discesa.
Il ritorno, lo faremo percorrendo lo stesso sentiero dell'andata.
  
Dislivello: mt 839
Lunghezza del percorso: km 4,2 solo per l'andata
Tempi di percorrenza: 2 ore e 35 minuti dal Rifugio Prato Piazza
Cartografia: Tabacco 1:25.000, Foglio 31, Dolomiti di Braies - Marebbe

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