Rifugio Capanna Nera, Rifugio La Marmotta, Rifugio Incisa, Rifugio Punta Trieste e Rifugio Pralongià
26 Febbraio 2022
Se siete alla ricerca
di una bellissima escursione che porta, non solo ad un rifugio, ma a fare un
tour di rifugi allora questa che vi andrò a descrivere è proprio quella che fa
per voi.
Meta finale dell’escursione
sarà il meraviglioso Rifugio Pralongià; sito sull’omonimo altipiano, offre un
panorama strepitoso su tantissime cime dolomitiche tra Corvara, La Villa, San
Cassiano e Arabba.
Punto di partenza di questa escursione è la rinomata località turistica
di Corvara in Badia, raggiunta la quale bisogna continuare in macchina fino ad
arrivare all’altezza dell’Hotel Planac, vicino al quale ci sono vari posti disponibili dove poter parcheggiare.
Una volta lasciata la
macchina nei pressi dell’hotel, bisogna percorrere qualche decina di metri a
ritroso per trovare i primi cartelli con indicazione Pralongià; si svolterà
così a destra imboccando il sentiero 25B; il panorama già non manca in quanto
alle spalle si potrà ammirare il Pisciadù mentre sulla sinistra farà compagnia
la mole imponente del Sassongher.
Si inizia risalendo per
un breve tratto la pista da sci, quindi bisognerà camminare proprio sul margine
della pista per non intralciare chi sta sciando, fino all’altezza del Rifugio
Capanna Nera (mt 1778), prima meta della giornata, che è aperto, e se si vuole
fare qui una breve pausa, come abbiamo fatto noi, bisognerà attraversare la
pista da sci nell’unica via di accesso disponibile verso sinistra.
Sempre all’altezza del
rifugio si trova anche una deviazione da prendere per raggiungere il Pralongià;
ci si sposta quindi tutto sulla destra rispetto alla piste da sci, imboccando
il sentiero 24 e continuando su una larga e battuta strada forestale.
Si continua tra tratti
di sentiero dove la salita è veramente irta a tratti dove si fa decisamente più
dolce, fino a passare, ad un certo punto, sotto l’impianto di risalita; sarà impossibile
non accorgersene in quanto alzando lo sguardo si verrà catturati dal cigolio
della seggiovia.
Poco dopo un bivio
conferma la direzione da prendere, bisogna ignorare la deviazione verso
sinistra per il Pralongià (sentiero 25) e seguire invece l’indicazione per il
Rifugio La Marmotta (sentiero 24).
Procedendo sempre sulla
larga e battuta forestale, si esce dal bosco e mentre il Sella e il Sassongher
si fanno sempre più imponenti, dai prati innevati cominciano a sbucare delle
piccole ma molto caratteristiche baite in legno: sono le Malghe di Cherz.
In mezzo al quel
piccolo paradiso, la fatica sembra scomparire e ad un certo punto si inizierà
anche a scendere verso la pista da sci; la si attraversa per poi riprendere a
salire lungo la tortuosa forestale che porta proprio fino al Rifugio La
Marmotta (mt 1950).
Da questo punto si
potrebbe proseguire, tenendo la sinistra, direttamente verso il Rifugio Capanna
Trieste, ma vista l’ora, il freddo ed il vento che si stava alzando abbiamo
fatto una piccola deviazione verso destra raggiungendo prima il Rifugio Incisa
(mt 1940), per arrivare al quale non servirà camminare molto, in quanto si
trova proprio lì vicino, e dove ci siamo fermati per scaldarci e per gustarci
un buon pranzo. Da qui si apre anche una bellissima vista sul Civetta e sulla
Marmolada.
Fatta una meritata
sosta, continuiamo verso la nostra meta iniziale. Dal Rifugio Incisa, si percorre
a ritroso il sentiero fino a tornare al Rifugio La Marmotta, dal quale invece
si comincia di nuovo a risalire la pista da sci, quindi attenzione a camminare tenendosi bene a bordo pista per non
intralciare chi sta sciando, fino ad arrivare al Rifugio Punta Trieste (mt
2028).
Da qui, abbandonando le
piste da sci e seguendo il sentiero battuto fatto per chi sale a piedi, e quel
giorno sfidando un fortissimo vento, che alzava le neve come fosse sabbia e
tagliava il viso, con un ultimo strappo in salita, si raggiunge il Rifugio
Pralongià (mt 2157) e il suo strepitoso panorama su Civetta, Marmolada, Sella e
Conturines.
Fatta un’altra doverosa
sosta in rifugio per gustare una buonissima merenda con i dolci del rifugio,
siamo pronti per tornare alla macchina.
Il rientro avviene
sullo stesso sentiero di andata.
Un’escursione tutto
sommato non molto faticosa, vista oltretutto la quantità di rifugi che si
incontrano lungo il sentiero dove poter fare delle soste, e che regala dei
panorami a dir poco meravigliosi. Per chi non vuole camminare, ma desidera
ugualmente vedere quel panorama mozzafiato può salire al Rifugio Pralongià con
l’omonima seggiovia che parte proprio vicino al campo da golf di Corvara.
Dislivello: mt 480
Lunghezza del percorso:
km 5,280 solo andata;
Tempi di percorrenza:
20 minuti per il Rifugio Capanna Nera; 1 ora per il Rifugio La Marmotta; 10
minuti il Rifugio Incisa; 20 minuti il Rifugio Punta Trieste; 40 minuti per il
Rifugio Pralongià
Cartografia: Tabacco 1:25.000,
Foglio 7, Alta Badia, Arabba - Marmolada
Escursione Invernale:
informarsi circa l’evoluzione del manto nevoso nell’ultimo periodo in modo da
prepararsi con la giusta attrezzatura; consultare i Bollettini Valanghe emessi
dagli organi preposti.
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