RIFUGIO CARESTIATO
02 Gennaio 2024
Metti un paesaggio imbiancato dopo una nevicata
di appena due giorni fa, ed essere nel contempo in un posto incredibile,
diventa sicuramente una giornata perfetta, in più l’escursione da fare non è per
niente difficile, direi adatta a tutti, dove per tornare, anche se non sarà una
discesa continua, ci si potrà divertire con bob o slittini.
In macchina bisogna salire al Passo Duran e lì
lasciarla nei vari posti disponibili lungo la strada. Il Rifugio Passo Duran
“C. Tomè” d’inverno è chiuso mentre l’altro, il Rifugio San Sebastiano, che si
trova sempre lì vicino, è aperto, quindi da tener presente in caso si voglia
fare una colazione o semplicemente bere qualcosa di caldo prima di partire.
Seguendo fin da subito l’evidente traccia che corre affianco al rifugio, si inizia a salire.
La salita si presenta subito bella sostenuta, ma non ci sarà tempo di pensare alla fatica, tanto è meraviglioso il paesaggio circostante. Tanta neve, alberi talmente carichi che i rami si piegavano, ed era da sperare che durante il passaggio non buttassero giù la neve; saremo diventati dei pupazzi di neve.
Ad un certo punto il sentierino finisce andando a sbucare sulla forestale. Da qui, seguendo comunque sempre le chiare indicazioni, bisognerà tenere la destra e seguire sempre la forestale fino ad arrivare al rifugio.
La salita rispetto a prima si addolcisce, lungo il percorso si trovano anche tratti in discesa dove i bambini potranno già divertirsi a sfrecciare con i loro bob, slittini o semplicemente delle palette da neve, ed uno in falsopiano.
Si arriva così al Rifugio Bruto Carestiato (mt 1834) dalla terrazza del quale si potrà ammirare in tutto il suo splendore la valle Agordina mentre alle sue spalle incombe la grande parete della Moiazza.
La salita si presenta subito bella sostenuta, ma non ci sarà tempo di pensare alla fatica, tanto è meraviglioso il paesaggio circostante. Tanta neve, alberi talmente carichi che i rami si piegavano, ed era da sperare che durante il passaggio non buttassero giù la neve; saremo diventati dei pupazzi di neve.
Ad un certo punto il sentierino finisce andando a sbucare sulla forestale. Da qui, seguendo comunque sempre le chiare indicazioni, bisognerà tenere la destra e seguire sempre la forestale fino ad arrivare al rifugio.
La salita rispetto a prima si addolcisce, lungo il percorso si trovano anche tratti in discesa dove i bambini potranno già divertirsi a sfrecciare con i loro bob, slittini o semplicemente delle palette da neve, ed uno in falsopiano.
Si arriva così al Rifugio Bruto Carestiato (mt 1834) dalla terrazza del quale si potrà ammirare in tutto il suo splendore la valle Agordina mentre alle sue spalle incombe la grande parete della Moiazza.
Il rifugio generalmente d’inverno è chiuso, tranne che durante le
festività natalizie, il periodo in cui siamo stati noi, per eventuali altre
aperture magari nei weekend, bisognerà controllare il sito internet (Vedi qui)
o i vari social.
Per il ritorno si ripercorre lo stesso sentiero di andata.
La discesa come dicevo anche prima potrà essere fatta a piedi, con bob o slittino. Non sarà una discesa continua visto la presenza di vari saliscendi ma sarà di sicuro un bel divertimento.
La discesa come dicevo anche prima potrà essere fatta a piedi, con bob o slittino. Non sarà una discesa continua visto la presenza di vari saliscendi ma sarà di sicuro un bel divertimento.
Dislivello: mt 275
Lunghezza del percorso: km 2,7 solo andata
Tempo di percorrenza: 1 ora e 10 minuti per arrivare al rifugio;
Cartografia: Tabacco
1:25.000, Foglio 25, Dolomiti di Zoldo, Cadorine e Agordine
Escursione Invernale: informarsi
circa l’evoluzione del manto nevoso nell’ultimo periodo in modo da prepararsi
con la giusta attrezzatura; consultare i Bollettini Valanghe emessi dagli
organi preposti.
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