𝐑𝐈𝐅𝐔𝐆𝐈𝐎 𝐂𝐀𝐕𝐀𝐙𝐙𝐀 𝐀𝐋 𝐏𝐈𝐒𝐂𝐈𝐀𝐃𝐔'
𝐝𝐚𝐥 𝐏𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐆𝐚𝐫𝐝𝐞𝐧𝐚 𝐮𝐧’𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐧𝐭𝐞
Vorrei iniziare dicendo che molto probabilmente è una delle escursioni più belle che abbiamo fatto, nonostante il sentiero non sia uno dei più semplici, lo splendido panorama e la bellezza naturale del posto ripagano di qualsiasi fatica.
Punto di partenza è il Passo Gardena (mt 2121), il passo che collega la Val Badia alla Val Gardena, in cima al quale c’è un parcheggio dove si può lasciare la macchina (euro 5 tutto il giorno).
A piedi si segue poi il sentiero 666 (incluso nell’Alta Via numero 2), subito troviamo una tosta salita al termine della quale si prosegue in modo pianeggiante superando le ghiaie alla base della parete del Sella, fino a trovare un bivio (mt 2220).
Si lasciano a sinistra le indicazioni per la Ferrata Tridentina e si prosegue a destra sul sentiero 666, risalendo la Val Setùs.
Si comincia così a risalire il canalone, il sentiero ha un andamento a tornanti sulle ghiaie, fino a trovare dei tratti attrezzati.
Siamo arrivati all’ultimo tratto quello più impegnativo in quanto dobbiamo risalire una balza rocciosa attrezzata.
Si tratta di pezzo di via ferrata facile superabile anche senza attrezzatura.
Da stare attenti alle frecce sulle rocce in quanto per il grande afflusso ci sono dei tratti da fare in salita e altri da fare in discesa in modo da non creare ingorghi.
Al termine della salita raggiungiamo un grande altipiano con una magnifica vista sulla Val Gardena e sulla Val Badia.
Tenendo leggermente la sinistra proseguiamo su comodo sentiero in discesa fino ad arrivare al 𝗥𝗶𝗳𝘂𝗴𝗶𝗼 𝗖𝗮𝘃𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗮𝗹 𝗣𝗶𝘀𝗰𝗶𝗮𝗱𝘂̀ (mt 2585) che si affaccia sull’omonimo Lago Pisciadù e su uno straordinario panorama.
Per il ritorno si segue lo stesso sentiero di andata.
𝗗𝗶𝘀𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼: mt 580
𝗧𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮: 1 ora e 45 minuti la salita dal Passo al Rifugio
Lunghezza del percorso: Km 3,750 solo andata
Cartografia: Tabacco 1:25.000, Foglio 07, Alta Badia, Arabba - Marmolada
PRECISAZIONE: Il sentiero include come ho detto prima un tratto attrezzato non difficile... il fatto di non essere difficile voglio sottolineare dipende sempre dall’esperienza, dalla preparazione e dall’abitudine nel fare certi tipi di percorsi di ognuno. Per noi può essere facile per altri più difficile. C’era gente non assicurata e altri, magari con bambini assicurati ai cavi e tra di loro. Cosa che inviterei a fare alle persone inesperte o se ci sono bambini non preparati a certi tipi di sentieri.
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