RIFUGIO CIAMPEDIE, RIFUGIO GARDECCIA, RIFUGIO PREUSS, RIFUGIO VAJOLET, RIFUGIO PASSO PRINCIPE, RIFUGIO ANTERMOIA, RIFUGIO MICHELUZZI
14 e 15 Luglio 2021
Avete mai provato l'esperienza di una notte in rifugio? Magari anche con i vostri bambini?
Vi assicuro che sarà un'esperienza che difficilmente dimenticheranno.
Noi per l'occasione abbiamo scelto il Rifugio Antermoia, nel Gruppo del Catinaccio.
Il Catinaccio è il luogo ideale per ammirare all'alba e al tramonto il rosseggiare delle sue vette. Diventato famoso grazie alla leggenda di Re Laurino. La conoscete? (LEGGI QUI)
Si narra che Re Laurino maledì il Catinaccio a causa dell'amore non corrisposto nei confronti di Similde, la bella figlia del Re.
"Ne il giorno luminoso, nè la notte scura dovranno più rivedere la magnificenza delle rose"!
Laurino però dimenticò il crepuscolo, il momento che separa il giorno dalla notte. Da allora, di sera e di mattina, il Catinaccio si colora di rosso, fenomento dell'Enrosadira.
Vi ho un pò incuriosito? Allora continuate a leggere quella che è stata la nostra avventura.
Siamo in Val di Fassa, importante meta turistica sia invernale che estiva, circondata da alcuni tra i più famosi gruppi montuosi come ad esempio il Gruppo del Sella, il Sassolungo e il Gruppo del Catinaccio.
Punto di partenza la nota località Vigo di Fassa. Si seguono le indicazioni per l'impianto di risalita "Funivie Catinaccio", e si lascia la macchina in uno dei vari parcheggi a disposizione. La sosta è consentita anche per la notte.
Presa la funivia Vigo-Ciampedie, (andata e ritorno euro 20 gli adulti, euro 10 i bambini minori di 16 anni, fino agli 8 anni gratuito), si arriva in quota a mt 2000, vicino al Rifugio Ciampedie.
Ciampedie, il "Campo di Dio" una balconata panoramica sulla Val di Fassa e sulle Dolomiti. Dai suoi mt 2000 di altezza si possono ammirare i gruppi del Sassolungo, del Sella, la Marmolada, il Sasso Vernale, la cresta del Costabella, il Buffaure, i Monzoni e la Valaccia.
Dovevamo arrivare al Rifugio Antermoia facendo il sentiero attrezzato delle scalette, ma abbiamo dovuto rinunciare, scegliendo la strada normale, a causa del maltempo che avanzava troppo velocemente.
GIORNO 1
Rifugio Ciampedie (mt 2000) - Rifugio Gardeccia (mt 1950)
Dislivello: mt 50 in discesa
Tempo di percorrenza: 30 minuti
Difficoltà: Facile
Ci
incamminiamo sul sentiero 540 che, senza troppa fatica, tra tratti in
piano, piccole salitine e varie discese ci porta al Rifugio Gardeccia
(mt 1950).
Questo
sentiero è percorribile anche con passeggino.
Da
questo punto, si prenderebbe il bivio, per il Sentiero Attrezzato
delle Scalette, quello che dovevamo fare noi, ma come ho accennato
prima, nostro malgrado, non lo abbiamo più fatto.
Rifugio Gardeccia (mt 1950) – Rifugio Preuss (mt 2243) – Rifugio Vajolet (mt 2243)
Dislivello: mt 293
Tempo di percorrenza: 1 ora
Difficoltà: Media
Prendiamo
adesso il sentiero 546. Ci teniamo sulla destra il Rifugio Stella
Alpina, lo superiamo, e continuiamo su strada sterrata, sempre in
continua e costante salita.
Man
mano che si avanza il Rifugio Preuss, comincia a farsi vedere,
facendo capolino dalla sommità della montagna. Fa quasi impressione
vedere dove è stato costruito, e fa quasi impressione vedere quanto
in alto è rispetto a noi, quindi nonostante si veda, la strada non
sarà ancora così poca. Nell'ultimo tratto, dove la salita è più
irta, si procede a tornanti, fino ad arrivare al rifugio.
Vicinissimo al Rifugio Preuss si trova anche il Rifugio Vajolet.
Rifugio Vajolet (mt 2243) – Rifugio Passo Principe (mt 2599)
Dislivello: mt 356
Tempo di percorrenza: 1 ora e 10 minuti
Difficoltà: Media
Questa
volta imbocchiamo il sentiero 584, che non sarà più una larga
strada sterrata, ma diventerà il classico sentierino di montagna.
Oltrepassiamo il bivio che verso sinistra porta al Rifugio Re
Alberto, e continuiamo in costante salita.
Anche
il paesaggio cambia. Lasciandoci dietro le spalle gli ultimi alberi,
adesso si trova solo qualche macchia verde e tanta roccia. Nonostante
il cielo coperto e a volte l'abbassarsi un pò delle nuvole, il
panorama comunque è in grado di regalarci bellissime emozioni.
La
fatica e il freddo, visto il peggioramento repentino del tempo,
cominciano a farsi sentire, ma ancora un ultimo sforzo e per pranzo
siamo al Rifugio Passo Principe.
Una
volta arrivati pensavamo di aver già fatto la parte più faticosa,
invece volgendo lo sguardo a dove dovevamo andare ci siamo resi conto
della tosta salita e del tosto sentiero che ancora ci attendeva.
Una
meritata pausa per recuperare un pò di forze e per riscaldarci
bevendo una tazza di tè bollente.
Rifugio
Passo Principe (mt 2599) – Rifugio Antermoia (mt 2497)
Dislivello:
mt 171 in salita fino al Passo Antermoia; mt 273 in discesa
Tempo
di percorrenza: 1 ora e 30 minuti
Dificoltà:
Difficile
Continuiamo
sul sentiero 584. Non con poca fatica visto il non semplice sentiero
e, veramente, l'irta salita raggiungiamo, il Passo di Antermoia (mt
2770), passando senza problemi e seguendo le impronte evidenti, un
piccolo nevaio.
Nonostante
le nuvole il panorama era a dir poco incantevole. Il meteo così però
non dura molto, infatti da li a poco comincia a venire giù di tutto,
dalla grandine, alla pioggia, perfino la neve.
Ci
mettiamo tutto l'occorrente e non essendoci posti dove ripararsi
l'unica cosa che potevamo fare era continuare ad andare avanti.
Nemmeno
la discesa si presenta agevole, anzi, è molto difficoltosa a causa
dell'assenza di segnaletica e del difficoltoso tracciato.
La
segnaletica infatti, era praticamente inesistente quindi si andava
avanti con il senso dell'orientamento.
Arrivati
in piano, solo grossi cumuli di sassi ci davano la direzione fino a
trovare un grande masso con un segnavia.
Girato
lo sguardo è finalmente apparso come per magia il Lago di Antermoia
(mt 2495), in tutto il suo splendore, nonostante la pioggia.
Ormai
eravamo arrivati. Si procede costeggiando il lago e dopo 5 minuti si
arriva al Rifugio Antermoia (mt 2497).
Il
tempo di entrare, ed incomincia di nuovo a nevicare. Non sembrava
proprio una giornata di metà luglio. Eravamo lì seduti al nostro
tavolo incantati a guardare fuori la neve che scendeva.
Poi
ha smesso e dopo cena il cielo piano piano ha cominciato ad aprirsi,
regalandoci di notte un cielo spettacolare.
GIORNO
2
Rifugio
Antermoia (mt 2497) – Rifugio Micheluzzi (mt 1860)
Dislivello:
mt 20 in salita fino al Pas de Dona, mt 656 in discesa
Tempo
di percorrenza: 2 ore e 25 minuti passando per la Baita Lino Brach
Difficoltà:
Media
Ci
eravamo svegliati con il sole, ma il tempo di fare colazione ed il
tempo era cambiato all'improvviso ed ha iniziato di nuovo a piovere.
L'unica
cosa che potevamo fare, per non affrontare con quel tempo il sentiero
del giorno prima, era di scendere verso la Val Duron e il Rifugio
Micheluzzi.
Imbocchiamo
quindi il sentiero 580, che parte proprio davanti al Rifugio
Antermoia.
Sotto
la pioggia e con un tempo spettrale, procediamo in leggera salita
fino ad arrivare al Passo de Dona (mt 2516).
Ci
troviamo sotto le grandi pareti della Croda del Lago (mt 2806) e da
qui in poi sarà solo una continua discesa. Ad un certo punto si
arriva ad un bivio, dal quale si procederà dritti seguendo il
sentiero 578, e le indicazioni per il Rifugio Micheluzzi.
Mano
mano che ci si avvicina al Passo Ciaregole (mt 2282), il panorama
tutto attorno cambia, dalla pura roccia a montagne verdissime e la
vista sarà allietata dalla comparsa del Sassolungo e del
Sassopiatto. In lontananza invece si può intravedere la Marmolada e
il Gruppo del Sella.
Continuiamo
la nostra discesa, fino a dover oltrepassare un boschetto, dove il
sentiero è molto stretto e in alcuni tratti molto scivoloso,
soprattutto se ha appena piovuto, questo fino alla località Zopei
(mt 1890).
Da
qui si prende il sentiero 533 e procedendo su una facile strada
pianeggiante, si arriva prima alla Baita Lino Brach (mt 1856) e
subito dopo al Rifugio Micheluzzi (mt 1860).
Dopo
aver gustato un buon pranzo in rifugio, si continua sulla strada di
ritorno.
Seguendo
le indicazioni per Campitello di Fassa, procediamo su una larga
strada sterrata dove transitano anche le navette che fanno servizio
per il rifugio.
Superato
il punto di partenza delle navette, ci si spinge oltre arrivando in
centro del paese.
Qui
si trova subito una fermata delle corriere.
Ci
informiamo sugli orari e senza aspettare molto in quanto passano
molto spesso, prendiamo la corriera che ci riporterà a Vigo di Fassa
dove il giorno prima avevamo lasciato la macchina.
Un
giro tanto lungo, durante il quale si passano 6 rifugi, quanto
appagante per via dei panorami.
Questa
escursione resterà impressa a lungo nei nostri cuori, e se avete
bambini che amano queste cose, fateglielo provare, è molto faticoso
ma anche molto appagante, sono quelle avventure che difficilmente si
dimenticano. La condivisione della fatica e poi della gioia di
arrivare alla meta, unisce come poche altre cose.
Dislivello
complessivo: mt 850 in salita e mt 1450 in discesa
Lunghezza
del percorso: km 22 tutto il giro
Cartografia:
Tabacco 1:25.000, Foglio 06, Val di Fassa e Dolomiti Fassane
AL RIFUGIO ANTERMOIA PARTENDO DAL RIFUGIO MICHELUZZI
Il
Rifugio Lago Antermoia, oltre al giro che abbiamo fatto noi, può
essere raggiunto partendo direttamente dal Rifugio Micheluzzi.
Da
Campitello di Fassa si può prendere il servizio navetta, a
disposizione, che porta al Rifugio Micheluzzi, altrimenti i più
allenati, potranno farla tutta a piedi, in questo
caso bisognerà agiungere il dislivello da Campitello al rifugio.
Dal
Rifugio Micheluzzi, si inizia percorrendo un tratto di larga strada sterrata
in piano. Quindi, senza fare fatica, e oltrepassando la Baita Lino
Brach, si raggiunge la località Zopei.
Adesso
comincia la parte piu tosta. Si prosegue dapprima su sentiero, che
inizia fra prati verdi, per continuare poi su un rado boschetto sempre
in forte pendenza, fino ad arrivare al Passo Ciaregole. Poi sempre in irta
salita, si prosegue su sentiero su roccia, fino al Passo de Dona, punto più alto da raggiungere.
Da
questo punto in leggera discesa, si percorrono gli ultimi metri
che portano al Rifugio Antermoia. Il Lago Antermoia, poi si raggiunge
in 5 minuti.
Dislivello:
mt 656
Tempo
di percorrenza: 2 ore e 30 minuti/ 3 ore
Lunghezza
del percorso: km 5,8 solo andata
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