RIFUGIO FERTAZZA E RIFUGIO BELVEDERE
13 Dicembre 2020
Eravamo stati d’estate e siamo tornati d’inverno.
Prima del nostro arrivo, c’è stato un periodo di copiose
nevicate, che hanno dato al paesaggio quel tocco di pura magia. Un bosco che
sembrava incontaminato, tutto intorno solo un grande silenzio, come se la
natura fosse andata a dormire. Alti alberi, talmente carichi di neve, che quasi
quasi scomparivano, sotto la coltre bianca, o che piegandosi dal peso, sembrava
facessero un inchino a coloro che passeggiavano in mezzo a loro. Talmente
sapeva da favola, l’ambiente che ci circondava, che mi verrebbe da cominciare
questo racconto con la solita frase che si legge nei libri: “C’era una
volta”…….
Siamo partiti da Pescul a Selva di Cadore, esattamente da
dove partono gli impianti di risalita e dove c’è a disposizione un grande
parcheggio, non a pagamento dove poter lasciare la macchina.
Abbiamo preso il sentiero 569, che parte proprio li. Lo
stesso che avevamo percorso in estate, ed anche se lo conoscevamo, con tutta
quella neve, ci sembrava tutto diverso.
Visto la neve fresca, sarebbe stato meglio l’uso delle
ciaspole o degli sci d’alpinismo, ma avendo dei bambini al seguito, abbiamo
preferito andare normalmente a piedi, per risparmiare a loro un po’ di fatica,
visto la lunghezza del percorso e il dislivello. Siamo stati fortunati, perché
nonostante tutto, il sentiero era anche ben tenuto e battuto, quindi siamo
riuscirti agevolmente a salire anche a piedi.
Questo sentiero si percorre sempre in mezzo al bosco, in
costante salita, senza mai essere troppo impegnativa e almeno fino al Ristoro
Fertazza anche all’ombra, ma non preoccupatevi per il freddo, con la fatica che
si fa a camminare sulla neve non lo sentirete proprio.
Ogni tanto, si apre un po’ di panorama, ed ecco imponente il
Monte Pelmo, ergersi in tutta la sua imponenza.
Arrivati al Ristoro Fertazza (mt 1852), è arrivato anche il sole, e noi non ce
lo facciamo scappare. Ci regaliamo una meritata pausa, bevendo, anche se ormai
era mezzogiorno, una cioccolata calda. Si, perché la nostra meta era un’altra e
di strada ce n’era ancora.
E’ ora di rimettersi in marcia…. e adesso arriva la parte
più dura perché dobbiamo letteralmente risalire la pista da sci. Di strada non
era tantissima, ma ci aspettava un bel muro da risalire.
Tra pause e foto varie, arriviamo cosi alla nostra meta, il
Rifugio Belvedere (mt 2081).
Il nome dovrebbe farvi capire perché si chiama così. Da
lassù c’è un panorama stupendo. Il rifugio domina la valle circondato dai
massicci più belli delle Dolomiti, si possono ammirare il Pelmo, il Civetta, la
Marmolada e se si abbassa lo sguardo invece si può scorgere il Lago di Alleghe
in fondo alla valle.
La voglia di restare li ad ammirare il panorama era
veramente tanta, ma vista l’ora che si era fatta, soprattutto per i bambini, la
voglia di mangiare un buon piatto caldo ha preso il sopravvento.
Quindi siamo andati in rifugio a gustare uno dei buonissimi
ed abbondanti piatti che preparano.
Per le foto e per giocare con la neve, abbiamo rimandato
dopo pranzo.
Si sa, che le giornate in inverno, sono più corte, il sole
cala velocemente e viene scuro prima, quindi era meglio cominciare a rientrare.
Il primo tratto fino al Rifugio Fertazza è stato di puro
divertimento, perché anche se non avevamo lo slittino, ce lo siamo fatto tutto
scivolando con il sedere. Poi invece, di nuovo a piedi, sullo stesso sentiero
di andata, in mezzo al bosco fino al parcheggio.
Durante il rientro, ogni scusa era buona per giocare con la
neve. Ce n’era talmente tanta che ci si poteva proprio tuffare e nuotarci
dentro. E pensate che noi non l’abbiamo fatto??? Ma certo che si….
Intanto la luce del sole calava, e illuminava le montagne
con una luce ancora più magica regalandoci panorami da cartolina.
Un’escursione sicuramente da segnare in agenda, da fare con
bambini abituati a camminare e soprattutto alla fatica perché lunghetto e con
un dislivello abbastanza impegnativo considerando che si cammina sulla neve,
che di per se è già più faticoso.
A meno che non si decida di prendere gli impianti di
risalita e allora il gioco è fatto e in poco tempo sarete già alla vostra meta.
Dislivello: mt 666
Tempo di percorrenza: 1 ora e 45 minuti fino al Rifugio Fertazza, 1 ora fino al Rifugio Belvedere
Lunghezza del percorso: km 6 circa sola andata
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