RIFUGIO GIAF
25 Luglio 2020
Le Dolomiti Friulane sono un gruppo di montagne delle
Prealpi Carniche, a cavallo tra le province di Belluno, Udine e Pordenone,
appartenenti alle cosiddette Dolomiti d’oltre Piave.
Ci troviamo esattamente a Forni di Sopra, dominata dalle splendide
vette delle Dolomiti Orientali, inserito nel Parco Naturale delle Dolomiti
Friulane e che comprende molti itinerari escursionistici.
Per arrivarci da Pieve di Cadore, passiamo l’abitato di
Domegge, di Lozzo e subito dopo giriamo a destra per il Passo della Mauria.
Saliamo sul passo (mt 1299), e dal punto in cui parte il
sentiero, nei vari spazi disponibili, lasciamo la macchina.
Prendiamo cosi il sentiero 341, con indicazioni Val dè la Tora, Rifugio Giaf. Il sentiero all’inizio è largo e si addentra subito nel bosco, si procede comodamente in falsopiano, fino a passare un tratto dove gli alberi non sono più da ostacolo alla vista e il panorama si apre intorno a noi. Intanto il sentiero comincia a diventare più stretto, ed in costante leggera salita. Ci troviamo a dover superare un ghiaione, molto probabilmente creatosi con qualche frana, dove la traccia viene segnalata da degli omini di pietra.
Superato questo tratto, si riprende il sentierino, che in poco tempo si riaddentra nel bosco. Si cammina cosi all’ombra, un po’ di refrigerio nelle giornate calde, sugli alberi troviamo i segnavia o addirittura delle indicazioni scritte. Ad un certo punto si comincerà a scendere perdendo quota molto velocemente, e questo non va mai bene perché vuol dire che dopo bisogna recuperare tutto il dislivello perso.
Questa discesa servirà ad attraversare un altro tratto di ghiaia, infatti arrivati nel punto più basso, ci troviamo ad attraversare un altro ghiaione e dove troviamo delle indicazioni per il rifugio, sempre utili anche se alzando lo sguardo si vedrà subito la prosecuzione del sentiero nell’altra sponda.
E da adesso si comincia a risalire, sempre nel bosco, dove la salita sarà sempre costante e non lascerà molto respiro. Quando ci sembrerà di essere arrivati al punto più alto e dopo quella salita siamo quasi sicuri di vedere la nostra meta, non sarà così, ci troveremo soltanto un altro cartello che ci farà continuare verso destra per il rifugio. Almeno adesso procediamo, in falsopiano o proprio leggerissima salita, uscendo dal bosco e aggirando la montagna. Quel tratto sembra non finire mai, sembrerà sempre di essere arrivati invece superata l’ennesima “curva dietro l’angolo” ci sarà ancora strada da percorrere.
Fino ad arrivare al momento in cui, credendo di non arrivare più, il rifugio fa capolino proprio davanti a noi da dietro gli alberi, mentre sulla destra una bella scultura in legno rappresentante una coppia di funghi si fa notare.
Finalmente siamo arrivati al Rifugio Giaf (mt 1400).
Le spettacolari torri dolomitiche del massiccio del Cridola fanno da sfondo a questo rifugio circondato dal bosco, infatti nel panorama si impone la Torre del Cridola, che si alza oltre i boschi del Coston di Giaf. Da sud si affacciano sul rifugio la Torre di Forni, la Cima Barbe e le cime Urtisiel.
Il rifugio è contornato da molto spazio verde dove poter stendere una coperta e fare un pic-nic, mentre i bambini possono divertirsi con dei giochi presenti vicino al rifugio.
Dopo la meritata pausa ristoratrice, bisogna tornare alla
macchina, e il sentiero da seguire sarà esattamente quello di andata.
Per chi non vuole fare questo sentiero, abbastanza lungo,
anche se si cammina in un bosco bellissimo, può salire dalla località
Chiandarens, sicuramente punto di partenza più frequentato.
Al posto di fermarsi sopra il passo della Mauria, si scende
fino ad arrivare alla località Chiandarens (mt 966). Qui si troveranno subito
le indicazioni per il rifugio, e svoltando verso destra si può proseguire in
auto fino al posteggio all’inizio del sentiero, Ponte Giaf (mt 1040).
Da qui si proseguirà a piedi o per la strada sterrata, che
sale in diagonale e poi a svolte offrendo un bel panorama sull’Alta Valle del
Tagliamento e il massiccio del Cridola, oppure, seguendo il sentiero 346, dove
una salita breve ma ripida, porta ad un tornante con dei cartelli. Qui si devia
verso destra ed oltrepassato il torrente, si entra in un bosco di larici. Si
dovrà riattraversare il torrente, risalire un prato, fino ad arrivare ad una
chiesetta e da li a poco si arriverà al rifugio.
Con partenza dal Passo della Mauria
Dislivello: mt 352 tra i vari saliscendi
Tempo di percorrenza: 2 ore e 15 minuti solo andata
Lunghezza del percorso: km 12,3 andata e ritorno
Con partenza da Chiandarens
Dislivello: mt 360
Tempo di percorrenza:
1 ora
Lunghezza del percorso: km 2,5 solo andata
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