RIFUGIO MARTELLO
28 Giugno 2024
La Val Martello, laterale della Val Venosta, è una valle della provincia
autonoma di Bolzano, che parte dal paese di Laces e si estende per circa 30
chilometri. Immersa nel Parco Nazionale dello Stelvio è una valle selvaggia e
ancora incontaminata, circondata da un paesaggio di rara bellezza.
È stata nostra meta per un weekend lungo durante
il quale abbiamo iniziato ad esplorarla recandoci al Rifugio Martello, ed il
percorso che andrò a descrivervi per arrivarci attraversa bellissimi tratti con
boschi, corsi d’acqua, cascate e ambienti rocciosi d’alta quota.
Una vera e propria chicca, assolutamente da non perdere.
In macchina da Merano si prosegue lungo la strada statale della Val
Venosta fino ad arrivare nei pressi di Laces da dove si devono seguire le
indicazioni per la Val Martello.
Salendo una strada un po’ tortuosa si arriva fino alla fine della valle
dove si trova l’ultimo parcheggio a pagamento disponibile (euro 6 tutto il
giorno per le auto) con nelle vicinanze anche dei bagni pubblici.
Nel parcheggio per chi come noi arriva con una tenda da tetto, un van oppure
un camper può sostare lì la notte senza problemi. Il biglietto che si paga
racchiude tutte le 24 ore.
Lasciata la macchina ci si incammina, seguendo comunque le chiare
indicazioni, sul sentiero 150, una comoda strada forestale che procede subito
con tratti ripidi nel bosco costeggiando il Rio Plima.
Ad un certo punto la salita si addolcisce fino
ad arrivare alla deviazione per il vicino ponte sospeso, superata la quale si
giunge, con un ultimo tratto più ripido alla prima meta della giornata, il
Rifugio Nino Corsi (mt 2264) sito su uno sperone roccioso dal quale si gode di
un panorama mozzafiato sulle montagne circostanti, sulla valle e sul Lago di
Gioveretto.
Per i bambini, vicino al rifugio, è presente
anche un piccolo parco giochi.
Lasciato il Rifugio Corsi si prosegue adesso verso la meta finale, il
Rifugio Martello.
Prendendo il sentiero 103 e proseguendo tra salite e tratti in
falsopiano si arriva nel punto in cui la valle si apre e si può scorgere in
lontananza il Gruppo Ortles - Cevedale, con le cime innevate oltre che la
maestosa ed impetuosa cascata che scende da Cima Marmotta.
Si procede fino ad arrivare ad un’antica diga, costruita dal 1891 al
1893 per proteggere la valle da un’esondazione del lago glaciale che si trova a
monte. Sebbene l’utilizzo principale della diga sia ora limitato, a causa del
massiccio ritiro del ghiacciaio Zufaliferner, quest’opera rimane un’importane
struttura di protezione dalle inondazioni. Inoltre è testimonianza dell’ingegno
e dell’inventiva dell’uomo.
Camminando sopra la vecchia diga di pietra, con percorso su grossi massi
ci si sposta nella parte opposta verso la cascata arrivando ad un bivio, dal
quale si continua dritto seguendo le indicazioni per il Rifugio Martello.
Si sale una scalinata in legno per poi, dopo aver attraversato un
ponticello in legno, continuare senza troppa fatica in mezzo alla valle affiancati
dal corso d’acqua.
Ad un certo punto, ricomincia la salita e sarà
l’ultimo tosto tratto, con ancora qualche chiazza di neve anche lungo il
sentiero (almeno quando siamo stati noi), che porterà al Rifugio Martello (mt
2610) sito in un posto idilliaco, con una terrazza panoramica invidiabile. Il
colpo d’occhio va sul Monte Cevedale ed il suo ghiacciaio come sul Gran Zebrù
con i suoi mt 3851 di altezza, oltre a tutte le altre cime sopra i mt 3000 che
fanno da contorno.
Il tempo di una meritata pausa e di fare le foto del caso e si riparte.
Per il ritorno si segue solo un tratto del
sentiero di andata, più precisamente fino all’altezza di una scalinata di legno
dove si trova il bivio con il sentiero 40, che bisogna prendere, non passando
più per il Rifugio Corsi ma seguendo le indicazioni per il Sentiero
Glaciologico. Il sentiero procede tra tratti di piano e discesa, detto anche
Sentiero Panoramico, fino ad arrivare ad un altro bivio dal quale bisogna
tenere la sinistra abbandonando il sentiero 40 per imboccare il sentiero 37,
seguendo le indicazioni per l’albergo Genziana.
Continuando ancora in decisa discesa si arriva
prima ad un pulpito panoramico, una scala sospesa nel vuoto e subito dopo,
superando delle passerelle in legno, alla falce panoramica, un grande
osservatorio circolare. Da entrambi si può ammirare la profondità della valle e
lo scorrere impetuoso del rio sottostante.
Procedendo ancora in decisa discesa si arriva ad un laghetto, che si supera tenendolo sulla sinistra, arrivando ad un ponte di legno. Oltrepassato anche il ponte si è praticamente tornati al punto di partenza e alla macchina.
Un giro ad anello semplicemente favoloso, dove la fatica viene ripagata dal grandioso panorama circostante.
Dislivello: mt 545
Tempo di percorrenza: 40 minuti per il Rifugio Nino Corsi; 1
ora e 30 minuti per il Rifugio Martello; 1 ora e 50 minuti per il ritorno;
Lunghezza del percorso: km 8,7 tutto il giro
Cartografia: Tabacco 1:25.000, Foglio 45, Laces, Val Martello,
Silandro
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