RIFUGIO RE ALBERTO
6 Settembre 2023
Una delle più belle escursioni da fare in Val di
Fassa, immersi nel Gruppo del Catinaccio, gruppo montuoso delle Dolomiti
situato tra la Valle di Tires, la Val d’Ega e la Val di Fassa, è sicuramente la
salita al Rifugio Re Alberto, per noi oltretutto fonte di bellissimi ricordi in
quanto la prima volta, che con i bambini, abbiamo dormito una notte in rifugio
è stato proprio lì.
In macchina una volta raggiunta la rinomata località di Pera di Fassa si può lasciare nell’ampio parcheggio gratuito a disposizione dell’impianto di risalita Gardeccia - Vajolet.
Per portarci in quota abbiamo preso le due seggiovie Vajolet fino ad arrivare a Pian Pecei (qui orari e prezzi).
Noi siamo saliti da qui ma volendo per raggiungere il Rifugio Gardeccia, punto di partenza di questa escursione si può arrivare in macchina anche fino a Vigo di Fassa per poi prendere la funivia Catinaccio (qui orari e prezzi) e salire fino a Ciampedie. Da li, imboccando il sentiero 540, prevalentemente in leggera discesa in circa mezz’ora arrivate al rifugio.
Scesi dalla seggiovia, seguendo fin da subito le chiare indicazioni, si imbocca il sentiero che parte proprio difronte dirigendosi verso il Rifugio Gardeccia, per arrivare al quale, si percorre il Sentiero delle Leggende, molto bello per chi ha bambini.
Imboccata la larga forestale che parte subito in leggera salita e che introduce nel bosco, porta a trovare il primo pannello con la sagoma di Re Laurino e la prima leggenda che parla degli Stregoni dei Mugoni.
Lungo il sentiero di questi pannelli se ne trovano vari raccontando le varie storie che riguardano la valle e l’origine di questi luoghi.
Lungo il sentiero di questi pannelli se ne trovano vari raccontando le varie storie che riguardano la valle e l’origine di questi luoghi.
Proseguendo su strada forestale quasi a tratti quasi pianeggiante o in leggerissima salita, allietati dalle storie di Re Laurino, si arriva ad un bivio dal quale bisogna tenere la sinistra seguendo le indicazioni per Malga Couler, Gardeccia, Vajolet.
Da qui la salita si fa un po’ più accentuata ma non ci vorrà molto per arrivare al Rifugio Gardeccia (mt 1949) vicino al quale oltretutto sorgono anche il Rifugio Stella Alpina e la Baita Enrosadira.Volendo, soprattutto
per chi ha bambini piccoli, questa potrebbe già essere una facile e bella
passeggiata.
Dopo una breve pausa, continuiamo la nostra
salita verso i Rifugi Preuss e Vajolet.
Seguendo il sentiero 546 si comincia a salire.
Se fino ad ora è stata una passeggiatina, adesso si inizia a fare sul serio.
La salita parte subito abbastanza ripida,
facendo guadagnare quota molto velocemente, ma non sarà difficile in quanto il
sentiero continua ad essere sempre largo. Dopo aver preso un po’ di quota, si
trova un tratto in falsopiano, dove si può riprendere fiato ammirando il
meraviglioso paesaggio circostante. Volgendo lo sguardo più in alto si può già
intravedere la meta successiva.
Il sentiero adesso
torna a salire ripidamente, il passo sempre più lento ed il fiato sempre più
corto, ma la fatica viene ripagata dalla maestosità del posto. Non c’è mai
ombra, quindi in caso di giornate molto assolate prevedete una bella scorta
d’acqua nelle borracce.
Arrivati a percorrere
le più strette curve nella parte alta il più è fatto e in poco tempo il Rifugio
Preuss (mt 2243) ed il Rifugio Vajolet (mt 2243), sono conquistati, i quali
sorgono su un fantastico pianoro, punto di partenza di altre bellissime
escursioni.
Siamo in uno dei luoghi più belli delle
Dolomiti, nel cuore del Catinaccio ed il panorama è veramente spettacolare.
Se fino a qui, a parte la salita molto erta, il
sentiero è stato sempre largo e facile, da adesso in poi non sarà più così.
Poco dopo aver oltrepassato i rifugi si arriva ad un bivio dal quale andando dritto
si proseguirebbe verso il Rifugio Passo Principe, mentre bisogna svoltare a
sinistra prendendo il sentiero 542, verso il Rifugio Re Alberto.
Subito si viene avvisati tramite una targhetta
sulla roccia che si tratta di un “Sentiero per Escursionisti Esperti”, questo
perché, lungo il percorso, si trovano dei tratti attrezzati utili per superare
dei balzi rocciosi e per superare alcuni passaggi con maggiore sicurezza.
Si inizia percorrendo un classico sentierino di
montagna con fondo roccioso. Mentre si avanza la larghezza del sentiero si
restringe notevolmente fino ad arrivare al primo tratto attrezzato con cavo.
Lungo la salita si passano tre tratti attrezzati
con corda fissa alternati da tratti dove invece la corda non c’è. Mano a mano
che si sale se ci si volta indietro si possono vedere i Rifugi Preuss e Vajolet
sempre più lontani e diventare sempre più piccolini, mentre davanti solo pura
roccia.
La fatica comunque passa in secondo piano, in
quanto subentra solo la voglia di arrivare al rifugio che, si inizierà a vedere
però solo quando si è quasi arrivati.
Ad un certo punto si passa anche una panchina,
messa apposta per sedersi ed ammirare il panorama sottostante ed il percorso
appena fatto; superata la quale anche i punti più difficili sono finiti.
Procedendo ancora in salita con vari zigzag si
arrivare al Rifugio Re Alberto (mt 2621) sito ai piedi delle meravigliose Torri
del Vajolet. Magnifici speroni rocciosi che si stagliano verso il cielo.
Volendo si potrebbe ancora proseguire fino ad
arrivare al Rifugio Santner, ma per questa volta ci accontentiamo e ci fermiamo
lì.
Di solito vicino al
rifugio c’è anche un laghetto, ma quando siamo stati noi, non c’era proprio
traccia. Peccato!
Si troverebbe proprio dietro al rifugio, oltretutto uno dei posti più
fotografati e dal quale si può ammirare al meglio la bellezza del posto.
Dopo aver fatto una
meritata pausa pranzo ed aver recuperato le energie siamo pronti per rientrare
e lo faremo ripercorrendo lo stesso sentiero di andata, ripassando tutti i
rifugi, fermandoci al Rifugio Vajolet per fare una buona merenda e dove vi
consiglio di provare i dolci perché oltre ad essere veramente buoni vi serviranno
di quelle fette veramente enormi, fino a tornare a Pian Pecei per poi scendere
con le seggiovie e tornare alla macchina.
NOTE:
Se volete portare i
bambini, soprattutto in merito alla salita al Rifugio Re Alberto, che siano
abituati a camminare, quindi alla fatica e a certi tipi di percorsi. Per gli
adulti non serve l’imbrago, per i bambini se troppo piccoli o non abituati io
vi consiglierei di legarli.
Assolutamente da non
fare con zaino portabimbo e nemmeno con i cani.
Valutare sempre bene la
propria preparazione, considerando lunghezza e dislivello dell’escursione.
Meglio non soffrire di vertigini.
Dislivello: mt 819
Lunghezza del percorso:
km 6,1 solo andata fino al Rifugio Re Alberto;
Tempo di percorrenza:
45 minuti per il Rifugio Gardeccia, 45 minuti per i Rifugi Preuss e Vajolet, 1
ora per il Rifugio Re Alberto;
Cartografia: Tabacco 1:25.000, Foglio
6, Val di Fassa e Dolomiti Fassane
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