RIFUGIO RODA DI VAEL E RIFUGIO PAOLINA
11 Luglio 2024
Un itinerario non difficile ma sicuramente di
grande soddisfazione da fare in Val di Fassa, che consente di immergersi in
vari tipi di scenari naturali dal bosco, all’alpeggio, all’alta quota è quella
al Rifugio Roda di Vael facendo poi un giro ad anello passando per il Rifugio
Paolina.
Noi abbiamo deciso di raggiungerlo partendo dal
Passo Costalunga (mt 1745), lasciando la macchina in cima al passo in uno dei
vari posti disponibili.
A piedi si imbocca il sentiero che si trova tra
il Ristorante Rosengarten e l’Hotel Savoy, dove si trovano comunque delle indicazioni, il quale parte subito in salita
nel bosco fino ad arrivare, dopo circa mt 700, ad un bivio. Ignorato il
sentiero che si stacca a sinistra verso il Rifugio Paolina si tiene la destra
proseguendo verso il Rifugio Roda di Vael, seguendo il sentiero 548.
Il sentiero seppur largo ed agevole continua
sempre in costante salita, con tratti talmente erti da togliere il fiato, fino
a quando la vegetazione sparisce e lascia spazio ad un panorama incredibile,
che ripaga della fatica fatta; la vista spazia dal Latemar al Gruppo del Sella.
Procedendo adesso tra spazi aperti e senza fare
molta fatica, si arriva al punto in cui il sentiero si restringe ed entra
nuovamente nel bosco. La salita si accentua nuovamente e, mano a mano che si
prende quota, il sentiero diventa sempre più roccioso. Quando ci si trova a
camminare al cospetto del Catinaccio vuol dire che si è quasi arrivati, un
ultimo strappo in salita ed il Rifugio Roda di Vael (mt 2283) è conquistato.
Situato sulla Sella del Ciampaz, un posto fantastico dal quale ammirare un
panorama incredibile, dalle vicine rocce della Roda di Vael alla caratteristica
Cima Sforcella che svetta sulla sinistra, dalla Marmolada al Sella, dalle Pale
di San Martino al Lagorai.
Una volta qui si potrà
decidere se consumare un pranzo al sacco sedendosi sui prati oppure gustare un
buon piatto tipico al rifugio oppure ancora alla vicina Baita Pederiva (mt
2275).
Recuperate un po’ di energie si può ripartire
per il giro dirigendosi adesso verso il Rifugio Paolina. Imboccato il sentiero
549 si procede in falsopiano, senza fare molta fatica, attraversando il fianco
del versante sud del Catinaccio. Accompagnati da un panorama veramente
ragguardevole arriviamo nei pressi del monumento a Christomannos, una maestosa
aquila alta circa tre metri.
Si tratta di una grande
opera artistica in bronzo, dedicata a Theodor Christomannos, un notevole
avvocato che contribuì a sviluppare le prime forme di turismo nelle Dolomiti.
L’influente politico considerava
l’apertura economica dell’Alto Adige come una missione di vita. Da appassionato
di arrampicata ed alpinismo, si dedicò in particolare al turismo alpino e anche
all’ampliamento della rete stradale della regione.
Dal monumento un ultimo breve tratto in discesa
porta al Rifugio Paolina (mt 2125), dove arriva anche la seggiovia.
Adesso non resta che
tornare al passo. Preso il sentiero 552 che parte dietro al rifugio, si inizia
a scendere, prima tra verdi pendii ai margini di quelle che in inverno sono le
piste da sci e poi immergendoci nel bosco.
Si torna così al bivio incontrato all’andata
(dove si era tenuta la destra), e ripercorrendo adesso l’ultimo tratto di
sentiero di andata, si torna al punto di partenza e alla macchina.
Dislivello: mt 567
Lunghezza del percorso: km 7,9 tutto il
giro;
Tempo di percorrenza: 2 ore per il
Rifugio Roda di Vael, 40 minuti per il Rifugio Paolina, 50 minuti per tornare
al passo;
Cartografia: Tabacco 1:25.000,
Foglio 06, Val di Fassa e Dolomiti
Fassane
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