Sentiero Attrezzato dei Fortini e Rifugio Pier Fortunato Calvi, camminando in una natura selvaggia sul Monte Chiadenis | Dolomitiebambini - Dolomiti & Bambini

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SENTIERO ATTREZZATO DEI FORTINI E RIFUGIO PIER FORTUNATO CALVI
Ci troviamo a Sappada, una località che sorge a mt 1245 s.l.m., nell’estremità nord-orientale delle Dolomiti tra Cadore e Carnia al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Circondata da imponenti massicci dolomitici, con il Peralba che con i suoi mt 2694 è la quarta vetta delle Alpi Carniche e con altri, come ad esempio,  il Monte Lastroni, il Monte Siera, o il Monte Chiadenis (mt 2454), sul quale,  con questa escursione, andremo a camminare.
In macchina dalla località Cima Sappada, si seguono le indicazioni per le Sorgenti del Piave. Tramite una stradina stretta di montagna, con dei bei tornanti stretti, ci si alza fino ad arrivare a mt 1816, passando lungo il percorso il Rifugio Piani del Cristo e la Baita Rododendro.
Qui  troviamo un parcheggio, che si trova  a circa mt 500 prima di arrivare al Rifugio Sorgenti del Piave. Qui lasciamo la macchina, il consiglio è di arrivare abbastanza presto perché si riempie molto velocemente. Comunque nel caso non ci sia più posto, si può proseguire fino al Rifugio Sorgenti del Piave e lasciare li la macchina. Per percorrere poi, però, l’itinerario che andremo a descrivervi, dovreste tornare un po’ indietro.
Una volta lasciata la macchina al punto che vi dicevo prima, si prende subito il sentiero che parte li di fronte,  con indicazioni per il Rifugio Calvi.
Noi per salire non faremo il sentiero normale, cioè non seguiremo l’ampia strada sterrata che, in circa un’ora, porta direttamente al rifugio, ma, dopo aver percorso un breve tratto del sentiero 132, troviamo subito le indicazioni che riportano la scritta “Rifugio Calvi, Percorso Fortini, Monte Chiadenis, per esperti”.
Lasciamo quindi il sentiero principale, e ci spostiamo verso destra, camminando su un sentierino, tra verdi prati, spingendoci verso la base della montagna. Non ci saranno più cartelli, ma solo bollini rossi sulle rocce. Arrivati a ridosso della montagna, cominciamo a salire tra vari massi detritici, per poi riprendere un sentiero, sempre molto stretto, che costeggia il fianco della montagna. Si cammina su versante molto ripido, quindi attenzione a non uscire dal sentiero perché si rischia di scivolare. Passato il punto più critico, dovuto anche al fatto, che la segnaletica è abbastanza carente e bisogna avere buon senso dell’orientamento, continuiamo sempre in continua e tosta salita fino a trovare l’inizio del cavo e quindi del sentiero attrezzato.
Il primo tratto del sentiero attrezzato, inizia in salita, finito il quale, percorriamo un tratto dove il cavo non serve e ricomincia appena il sentiero diventerà pianeggiante. Da adesso in poi, sempre aiutati dalla presenza del cavo metallico, cammineremo in piano o leggera salita, fino a fare il giro della montagna. La percezione del vuoto sotto, non si ha da subito, noi ci siamo resi conto di dove stavamo camminando quando abbiamo visto il video fatto con il drone.
Lo spettacolo panoramico che si ha da quella posizione è una cosa spettacolare, sembra di avere il mondo ai nostri piedi ed è veramente una sensazione unica.
Finito il giro dello spigolo della montagna, cominciamo di nuovo a salire, su pendio erboso, sempre con presenza di cavo metallico, che a volte, dovuto alla presenza di erba alta, essendo proprio a raso terra è nascosto dalla vegetazione. Finito quel tratto, si continua a salire, sempre su pendio erboso e a zig zag. Troveremo sempre i bollini rossi che ci dicono dove andare, fino a trovare l’inizio di un altro tratto di cavo. Sarà l’ultimo. Adesso dovremo risalire un canalino, che passa attraverso a due pareti rocciose, il quale comunque non presenta nessuna difficoltà.
Finito anche questo breve tratto, alziamo la testa e si apre uno spettacolo infinito. Un esteso pendio verde, con in cima i resti di un fortino. Certo di strada e di salita ce ne aspetta ancora, ma il fatto di vedere gente li sopra, ci rincuora perché vuol dire che siamo quasi arrivati.
Ancora un ultimo sforzo, che con la giornata calda che abbiamo trovato, non è stato proprio banale, e arriviamo in cima.
Le prime parole sono state: Wau!!
Uno splendido anfiteatro si è aperto davanti a noi, con in basso il Rifugio Pier Fortunato Calvi. E chi voleva più muoversi da li?
Ormai però, era ben che ora di pranzo, allora accompagnati da un gruppo che suonava dall’altro versante della montagna, appena sopra il rifugio, con delle trombe, siamo prima scesi e poi risaliti fino al Rifugio Calvi (mt 2164).
Il Rifugio Pier Fortunato Calvi è situato in una splendida posizione panoramica, dove sorgono le acque del Fiume Piave, tra il Monte Peralba e il Monte Chiadenis.
Mangiamo in rifugio, oltre a dei buonissimi piatti, insieme ad una piacevole cortesia e gentilezza del personale.
La nostra giornata è quasi finita ma prima di ritornare alla macchina, visto che siamo li, decidiamo di andare a vedere dove nasce il Fiume Piave.
Scendiamo quindi, su sentiero che si trova alla destra del rifugio, su strada larga e sterrata. Poco sotto al rifugio troviamo una chiesetta che superiamo e continuiamo ad andare avanti. Circa a metà percorso troviamo delle indicazioni, da una parte una lastrone di pietra riporta la scritta Sorgenti del Piave, dall’altra parte su un masso, troviamo il numero del sentiero 132 e sopra tanti omini di pietra.
Teniamo quindi la destra e scendiamo nel bosco, fino ad arrivare al Rifugio Sorgenti del Piave (mt 1830), dove un monumento fatto di rocce e con un cappello d’alpino sopra, riporta la targa “Qui nasce il Piave”.
Adesso non ci resta che ritornare alla macchina, prendiamo la strada asfaltata che arriva al rifugio e percorrendo circa mt 500 arriviamo al nostro parcheggio.
Una bellissima escursione, in mezzo ad una natura selvaggia (percorrendo il sentiero attrezzato), comunque da non sottovalutare e da percorrere se si ha una certa esperienza, sia perchè il sentiero per arrivare all’inizio del cavo non è banale e soprattutto per la non continua presenza dei segnavia.
Dislivello: mt 395
Tempo di percorrenza: 2 ore e 15 minuti per arrivare al rifugio percorrendo il sentiero attrezzato; (1 ora se si segue il sentiero normale) ; 1 ora per scendere al Rifugio Sorgenti del Piave
Lunghezza del percorso: km 6,5 in tutto
Cartografia: Tabacco 1:25.000, Foglio 01, Sappada - S. Stefano, Forni Avoltri
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