RIFUGIO E LAGO NAMBINO
13 Luglio 2020
Questa si può considerare proprio una semplice, ma comunque
non meno degna di nota, passeggiatina,
adatta anche a quei bambini o a quelle persone, che non sono proprio dei grandi
camminatori. Dove siamo? Sempre in Val Rendena, nella splendida località di
Madonna di Campiglio, nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta.
Da in cima al Passo Campo Carlo Magno, si scende verso
Madonna di Campiglio. Una volta arrivati quasi alla fine della discesa, si
trovano delle indicazioni per il Rifugio
Lago Nambino che ci portano a svoltare a destra. Proseguiamo in macchina fino a
trovare un primo parcheggio della Piana di Nambino, volendo ci si può fermare
anche li perché parte comunque un sentiero in leggera salita. Noi invece proseguiamo fino al parcheggio
Patascoss, e li lasciamo la macchina, pagando euro 5 per tutto il giorno. I
parcheggi comunque sono entrambi a pagamento.
Potreste considerare anche l’idea, se volete allungare un
po’ di più il giro, di salire dalla Piana di Nambino, per poi rientrare dal
sentiero pianeggiante che porta al parcheggio Patascoss, per poi tornare al
punto di partenza camminando e fare
così un giro ad anello.
Attraversata
la strada subito delle indicazioni ci dicono dove dobbiamo andare.
Prendiamo il sentiero B06 che entra nel bosco, abbastanza
pianeggiante, non praticabile però con passeggino, invece si, con zaino porta bimbo. In poco tempo si arriva ad un bivio, si supera
un ponticello e si svolta verso sinistra. Dritto davanti a noi, si mostra in
tutta la sua bellezza il Lago Nambino e sulle sue rive nasce il Rifugio Lago
Nambino (mt 1768).
Un laghetto glaciale, di un colore verde smeraldo, che si
intona benissimo con l’ambiente circostante. Sembra un paesaggio da fiaba, dove
si percepisce quella particolare sensazione che da un momento all’altro debbano
uscire gnomi e folletti.
Potrete decidere di mangiare in rifugio oppure facendo il
giro del lago di fermarvi a fare un picnic in uno degli spiazzi lungo la riva.
Noi vista la giornata nuvolosa e fredda che abbiamo trovato abbiamo pranzato in
rifugio, mangiando veramente dei piatti squisiti.
Il Rifugio Lago Nambino è meta finale del giro dei cinque laghi, nella versione più corta, perché al posto di scendere a questo lago si potrebbe proseguire fino al Lago Malghette per poi scendere al Passo Campo Carlo Magno. Questo è il giro che avevamo fatto noi (QUI l’escursione completa), lasciando quindi la passeggiata al Rifugio Lago Nambino per un altro giorno. L’escursione meriterebbe di essere fatta almeno una volta per vedere quei magnifici cinque laghi, valutandola molto bene, soprattutto se ci sono dei bambini, in quanto abbastanza lunga.
Dopo aver fatto il pieno di natura incontaminata e di esserci rilassati a dovere, torniamo verso la macchina, percorrendo lo stesso sentiero di andata.
Una curiosità…..Voi lo sapevate che quel lago nasconde una leggenda?.....Potrebbe essere una bella storia da raccontare ai vostri bambini durante il percorso per passare il tempo e fargli sognare con la fantasia.
La leggenda narra di un drago che dimorava nelle acque del Lago Nambino, poco sopra Madonna di Campiglio. Se ne stava per mesi e mesi a riposare sul fondo del lago, nutrendosi dei pesci e delle alghe che riusciva a trovare nelle sue profondità. Solo di tanto in tanto emergeva dall’acqua e, dopo essersi accertato che nessuno fosse nei paraggi, usciva a brucare l’erba dei prati intorno.
Un giorno però, accadde l’inaspettato! In un colpo solo, divorò un paio di pecore, un vitello e persino il pastore. La notizia, così come la paura, si diffuse rapidamente in tutta la Rendena.
Nessuno ebbe il coraggio di affrontare il drago, tranne due cacciatori della Val di Sole, che naturalmente dietro la promessa di una ricca ricompensa, accettarono la sfida. I due cacciatori raggiunsero le rive del lago dove trovarono l’enorme biscione verdastro, acciambellato su un lastrone di pietra, col muso nascosto tra le due zampe anteriori.
A questo punto uno dei due imbracciò il fucile, prese la mira con cura e sparò, colpendo a morte la bestia. Tra le poderose zampe posteriori, venne ritrovato un grosso uovo di drago, anzi, di draghessa!
Fu chiaro quindi a tutti che il drago aveva probabilmente assalito il pastore e gli animali solo per difendere il proprio uovo.
Dopo qualche settimana venne celebrata una grande festa nella chiesa della Madonna di Campiglio: i cacciatori ritirarono il premio che gli era stato promesso, mentre l’uovo ritrovato venne appeso alla parete della chiesa assieme alla pelle del basilisco, come ringraziamento per essere stati liberati dalla presenza pericolosa del drago.
Dislivello: mt 78
Tempo di percorrenza: 45 minuti per arrivare al lago
Lunghezza del percorso: km 4,6 in tutto
Cartografia: Tabacco 1:25.000, Foglio 53, Dolomiti di Brenta
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