VECCHIA STRADA DELLA VALCELLINA

21 Aprile 2025
Un percorso veramente
ricco di fascino in una delle più belle Riserve Naturali del Friuli Venezia
Giulia.
La vecchia strada della Valcellina è
un’incantevole tratto di strada, un tempo unico collegamento della valle con la
pianura, lungo la quale si possono ammirare le acque cristalline ed i profondi
canyon scavati nelle rocce.
In
macchina una volta arrivati a Pordenone si seguono le indicazioni per Barcis e
dopo una galleria di alcuni chilometri si arriva alla diga del Lago di
Barcis (mt 402).
Punto
di partrenza di questa escursione è la località Ponte Antoi.
Superato il
ponte ci si trova proprio difronte all’ingresso della vecchia strada della
Valcellina.
Fino al
1906 l’unico collegamento tra la pianura e la Valcellina era costituito dal
sentiero di Sant’Antonio che partiva da Maniagolibero (o dal ponte di Ravedis)
e raggiungeva Andreis, attraverso forcella Croce tra il monte Fara e il monte
Jouf. La realizzazione dei primi impianti idroelettrici del Cellina (“vecchia
diga”, canale adduttore e centrale di Malnisio) permise di realizzare il primo
collegamento carrozzabile tra Montereale Valcellina e la località Molassa. Per
costruire gli impianti era necessaria una strada di cantiere che permettesse di
raggiungere i luoghi interessati dai lavori (lungo la forra del Cellina) fino
al sito dove doveva essere costruita la diga di presa (vecchia diga). La stessa
strada venne prolungata, a spese dei comuni interessati, fino alla borgata
Molassa collegando finalmente la valle alla pianura. Nel novembre del 1906
l’ingegnere Zenari, per la prima volta, partendo da Montereale raggiunse su un
calesse l’abitato di Barcis: la strada della Valcellina era diventata una realtà
ed il millenario isolamento della valle era terminato. La strada è stata
dismessa nel 1992.
Sulla
sinistra il Centro Visite dove bisogna recarsi per fare i biglietti (euro 3 a
persona), sulla destra l’Osteria Ponte Antoi.
Poco prima di fare i primi passi all’interno
della galleria viene fornito anche un caschetto protettivo da mettere in testa.
Indossato
il caschetto si inizia percorrendo una lunga galleria. La prima di tante.
Appena usciti, subito sulla destra si può già ammirare la Forra del Cellina, uno spettacolo veramente incredibile. Continuando sulla strada che procede in leggerissima discesa, attraversando varie gallerie, lo sguardo è volto sempre verso destra, incantato ad ammirare questa roccia tagliata in verticale, frutto dell’opera costante e penetrante del torrente Cellina.
Appena usciti, subito sulla destra si può già ammirare la Forra del Cellina, uno spettacolo veramente incredibile. Continuando sulla strada che procede in leggerissima discesa, attraversando varie gallerie, lo sguardo è volto sempre verso destra, incantato ad ammirare questa roccia tagliata in verticale, frutto dell’opera costante e penetrante del torrente Cellina.
Dopo circa un chilometro c’è la possibilità di
percorrere anche un punte tibetano.
Per
attraversarlo è previsto un costo di altri euro 3 a persona, da pagare in loco,
e di dover indossare un imbrago fornito al momento. Il giro è fine a se stesso
ma permette di camminare sospesi sul canyon, facendo un’esperienza unica e
straordinaria, potendo ammirare dall’alto ed in mezzo al nulla quelle acque di
un colore azzurro turchese, quasi surreale.
Fatto anche il ponte tibetano si riprende la
strada e si continua potendo sempre ammirare questo spettacolo della natura,
che varia metro dopo metro, dove il torrente scivola come un serpente tra le
rocce creando degli scenari veramente incredibili.
Ad un certo punto si arriva ad un bivio dove
verso sinistra si proseguirebbe verso Molassa, mentre noi andiamo dritto
arrivando in breve al complesso della Vecchia Diga, dove termina anche il
tratto aperto al pubblico.
Un enorme cancello blocca la strada.
Non resta che tornare indietro potendo ammirare
nuovamente tutta la bellezza che ci circonda.
Si ripassa il bivio per Molassa, che saltiamo
nuovamente, essendoci stati anche il giorno prima facendo il Sentiero del Dint
(LEGGI QUI), e ritorniamo al punto di partenza.
Depositati
i caschi usati su un apposito scatolone, salutiamo questo meraviglioso posto.
Un percorso breve ma di enorme fascino, percorribile sia a piedi che in bicicletta, generalmente da fine aprile a settembre.
Un percorso breve ma di enorme fascino, percorribile sia a piedi che in bicicletta, generalmente da fine aprile a settembre.
Ti
consiglio di verificare orari e giorni di apertura della strada sul sito Parco Naturale delle Dolomiti Friulane.
Dislivello: mt 60
Lunghezza
del percorso: km 4,3 tra andata e ritorno
Tempo
di percorrenza: mezz’ora per arrivare alla vecchia diga,
qualcosina in più se si vuole fare anche il ponte tibetano
Cartografia: Tabacco 1:25.000, Foglio 12, Alpago, Cansiglio,
Piancavallo, Valcellina
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